Promessa sposa a 12 anni in Pakistan: il Tribunale sospende la potestà della madre salentina

Il Tribunale per i minorenni di Lecce
Il Tribunale per i minorenni di Lecce
di Erasmo MARINAZZO
Giovedì 3 Febbraio 2022, 12:10 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 02:40
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Promessa sposa a 12 anni ad un giovane pachistano. Al fratello minore dell’uomo appena sposato dalla madre con rito islamico. E per questo iniziata ai comportamenti dettati da quella religione con l’uso del velo in pubblico, con l’obbligo di vestire abiti coprenti ogni centimetro della pelle e di mettere al corrente madre e patrigno dei suoi spostamenti, come anche di indossare sempre un braccialetto raffigurante il Corano. La raffigurazione della promessa di matrimonio, quel braccialetto.

È la vita vissuta fino a qualche giorno fa da una ragazzina di un paese del Nord Salento. Ed il rischio che da un giorno all’altro fosse messa su un aereo è stato ritenuto talmente concreto che il Tribunale per i minorenni di Lecce ha disposto l’affidamento ai nonni paterni. Intanto il questore di Lecce, Andrea Valentino, ha sospeso la validità del suo passaporto con un provvedimento di revoca del consenso all’espatrio. E la Procura di Lecce ha avviato un’inchiesta per le ipotesi di reato di costrizione o induzione al matrimonio, maltrattamenti in famiglia, sottrazione e trattenimento di minore all’estero, abbandono di minori ed anche di violenza sessuale.

Quest’ultima ipotesi per verificare se la ragazzina abbia subìto abusi quando ha vissuto con la madre nella casa abitata anche dal patrigno e frequentata dai suoi fratelli.

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La conversione all'Islam della madre

È stato il padre a chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria per proteggere la figlia dal rischio di vederla scomparire da un giorno all’altro con la madre e il fresco sposo. La figlia intanto avviata al rito del matrimonio islamico. Sono state le istanze delle avvocatesse Sabrina Bomba e Antonella Morciano e dell’avvocato Marcello Rizzo Affinito ad avviare le procedure di tutela della figlia di quest’uomo, un pizzaiolo trasferitosi in Germania qualche anno fa con tutta la famiglia per lavorare in un ristorante italiano. Figli a scuola, una casa in affitto, uno stipendio per una vita dignitosa ed il rientro nel Salento per le vacanze, la vita sembrava non deludere le aspettative.

Quello che appariva un menage avviato a durare nel tempo si è invece interrotto due anni fa con la scelta della compagna di lasciare la famiglia per avviare una relazione con un uomo del Pakistan. Una folgorazione, poiché qualche mese si sarebbe convertita all’islam per poi contrarre matrimonio nel Paese del marito.
Scelte che appartengono alla sfera della vita privata se non fosse che questa donna non si fosse più curata dei figli - ed è questa una delle circostanze che sta accertando l’inchiesta avviata dal pubblico ministero Luigi Mastroniani - ed una volta rientrata in Germania non avesse promesso in sposa sua figlia di 12 anni al fratello minore di suo marito. 

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L'harem

Del caso se ne sta occupando l’autorità giudiziaria salentina poiché sia la donna che l’ex compagno sono intanto rientrati nel Salento con i figli. Senza che - ed è questo il timore dell’uomo - sul futuro della figlia ci fosse stato qualche ripensamento. Tutt’altro, la sua educazione sarebbe stata impostata sui canoni islamici, lei che fino a qualche mese fa aveva vissuto l’infanzia e la prima adolescenza sul modello educativo occidentale. Per di più avrebbe manifestato interesse a farla diventare una delle sue mogli anche un altro fratello del marito della madre.

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Affidata ai nonni

Una situazione segnalata al Tribunale per i minorenni dalla Procura ordinaria e dagli avvocati nominati dal padre e che ha prodotto il decreto con cui la ragazzina è stata affidata ai nonni, prevedendo che dovranno eventualmente occuparsi i servizi sociali di farla incontrare con la madre se dovesse rientrare in Italia. Del caso, inoltre, sono stati anche investiti i carabinieri per acquisire informazioni sui genitori.
 

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