Pugno al volto, il medico sviene: in ospedale arrivano i carabinieri. Arrestato l'aggressore

Paura a Scorrano (Lecce), preso un senzatetto della Nigeria

Pugno al volto, il medico sviene: in ospedale arrivano i carabinieri. Arrestato l'aggressore
Pugno al volto, il medico sviene: in ospedale arrivano i carabinieri. Arrestato l'aggressore
Giovedì 9 Febbraio 2023, 08:01 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 14:42
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Un medico in servizio al pronto soccorso dell'ospedale Veris Delli Ponti di Scorrano (Lecce) è stato aggredito questa mattina da un 31enne che in preda ad un forte stato di alterazione psicofisica gli ha sferrato un pugno al volto. Dopo essere stato colpito il medico ha perso i sensi ed è caduto a terra. Soccorso da alcuni colleghi ha ripreso conoscenza poco dopo, lamentando però alcuni sintomi per i quali viene sottoposto ad accertamenti. L'aggressore - un 31enne senza fissa dimora nato in Nigeria - è stato arrestato. Risponde di interruzione di pubblico servizio e resistenza e violenza a pubblico ufficiale posta in essere nei confronti del personale sanitario.

L'intervento dei carabinieri

L'aggressore era stato portato ieri sera dai carabinieri al pronto soccorso dello stesso ospedale dopo essersi introdotto in una casa a Otranto, probabilmente sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, pronunciando frasi sconnesse e spaventando marito e moglie.

Dopo l'aggressione, in Pronto soccorso sono intervenuti i carabinieri e il pronto soccorso è rimasto chiuso per qualche ora.

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La solidarietà dell'assessore

«L’ennesima violenta aggressione ai danni di medici che operano in prima linea per tutelare la salute e la vita dei cittadini merita una sonora condanna per gli autori del gesto e e piena solidarietà a loro e a tutti i medici, specie dei Pronto Soccorso, da parte della Regione». Lo afferma in una nota l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, dopo i casi veroficatisi oggi a Scorrano. «Serve maggiore rispetto da parte di tutti - aggiunge - non è possibile che chi ogni giorno lotta per salvare vite altrui debba vedere messa a rischio la propria. Invito i Direttori Generali a presentare subito denuncia alle Autorità competenti ed auspico che il Parlamento dia un segnale forte alla categoria, riconoscendo lo status di pubblico ufficiale ai colleghi medici che lavorano in prima linea».

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