Quando si potranno riaccendere i termosifoni? Date, orari e tutto quello che serve sapere

Quando si potranno riaccendere i termosifoni? Date, orari e tutto quello che serve sapere
Domenica 13 Ottobre 2019, 14:31 - Ultimo agg. 15:20
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Con il primo freddo e le temperature che pian piano si abbassano, sono in molti a chiedersi quando si potranno finalmente accendere i termosifoni. Ecco le date, gli orari e tutto quello che serve sapere.

In Italia, a regolamentare l'utilizzo dei termosifoni è il decreto del Presidente della Repubblica numero 412 del 26 agosto del 1993, che ne stabilisce periodo e orari di utilizzo. La normativa divide l'Italia in 6 zone climatiche e stabilisce la data di accensione degli impianti in base all'unità di misura nota come “grado giorno”, che indica la somma (con riferimento a tutti i giorni dell'anno) delle differenze tra temperatura interna agli edifici (stabilita convenzionalmente) e temperatura media esterna.

La misura "grado giorno" serve ad individuare le zone più fredde, in cui i termosifoni dovranno restare accesi più a lungo. Roma è stata inserita nella zona D.

La zona D comprende le aree con temperatura gradi giorno tra 1400 e 2100. Le località interessate sono quelle nelle province di Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia. In queste località i riscaldamenti potranno essere accesi a partire dal 1° novembre, con spegnimento previsto sempre per il 14 aprile del prossimo anno. Qui la durata giornaliera sarà massimo di 12 ore.

LE ALTRE ZONE

Zona F: nessuna data
La zona F è l'unica a non avere un periodo specifico di accensione dei riscaldamenti. L'area comprende le sole province di Cuneo, Belluno e Trento. In queste località la temperatura gradi giorno è superiore a tremila gradi e non c'è alcuna limitazione nell'accensione e nello spegnimento dei riscaldamenti. Di conseguenza, non ci sono nemmeno limiti di ore giornaliere in cui far funzionare gli impianti.

Zona E: 15 ottobre 2019
La zona E comprende diverse località del Nord e di montagna. Ha un coefficiente gradi giorno tra i 2100 e 3000 gradi. Le province che fanno parte di questa zona sono: Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo,Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L'Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna. In queste città i riscaldamenti verranno accesi il prossimo 15 ottobre e verranno spenti il 14 aprile 2020. La durata giornaliera prevista sarà di 14 ore. 

Zona C: 15 novembre 2019
La Zona C ha una temperatura gradi giorno tra 900 e 1400 e comprende le province di Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa. In queste città si potranno tenere i riscaldamenti accesi per un massimo di 10 ore al giorno: l'avvio degli impianti è previsto per il 15 novembre, mentre lo spegnimento per il 31 marzo 2020.

Zona B: 1 dicembre 2019
La zona B comprende le località del Sud Italia, con temperature spesso gradevoli. La temperatura gradi giorno è tra 600 e 900. Si fa riferimento quindi alle province di  Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento, dove i riscaldamenti potranno essere accesi a partire dal 1° dicembre, fino al 31 marzo prossimo, per una durata di 8 ore al giorno.

Zona A: 1 dicembre 2019
La zona A è la più calda del Paese. Comprende soltanto i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle, che hanno una temperatura gradi giorno non superiore a 600. Per loro vagono le date della zona B, ossia 1° dicembre 2019 per l'accensione e 31 marzo 2020 per lo spegnimento, con l'unica variante che riguarda il limite orario giornaliero, di sei ore.


 
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