SAN DONÀ DI PIAVE - Passarella si è fermata ieri pomeriggio per l'ultimo saluto a Christian Bottan, il 17enne deceduto domenica scorsa nel campetto dell'oratorio, dove si sono svolti i funerali, mentre stava giocando a calcio. Ad accoglierlo ha trovato oltre 500 persone, tutta la comunità e alcuni provenienti da Chiesanuova e Caposile dove abitava ed era conosciuto. Ad accompagnare l'uscita del feretro, palloncini bianchi e neri, una maglia di Ronaldo, il campione che adorava, e il logo della Juve, la squadra di cui era tifoso. Vicino all'altare il labaro listato a lutto dell'istituto commerciale Alberti, dove studiava, un tabellone con le foto del giovane con la scritta Ciao Chri e un grande cuore al centro, e sulla traversa della porta dal campetto la scritta in stampatello: Sempre con te Chri, vicino al palo un pallone arancione e dei fiori, un mazzetto anche sulla rete. Sono i simboli più evidenti della passione per lo sport e del modo sincero in cui ha vissuto. Un dolore composto quello che si respirava durante il rito funebre, con tante persone rimaste in piedi.
LA MAMMA
Grande silenzio e commozione all'inizio della cerimonia quando la madre Paola Montagner è uscita dall'ombra al riparo del gazebo, per andare al microfono e leggere quanto scritto dallo stesso Christian circa un mese fa al ritorno da una partita, quasi un segno del destino: «Non ho giocato benissimo ma mi sono divertito e ho riso tanto.
IL RICORDO
Anche un amico lo ha ricordato con una lettera: «Te ne sei andato all'improvviso senza neanche darci il tempo di salutarti, lasciando tutti senza parole e con un vuoto incolmabile. Ti ricorderemo sempre per la bellissima persona che eri: umile, gentile, altruista, intelligente e sempre disponibile. Avevamo ancora tantissime cose da fare, le nostre discussioni su chi fosse meglio tra Messi e Ronaldo, le grida dopo le vittorie, le feste e soprattutto le partite al campetto che era come una seconda casa per te. Quel campetto che ti ha dato tutto e allo stesso tempo ti ha tolto tutto. Dove hai passato momenti indimenticabili assieme ai tuoi amici. Non sappiamo dove tu sia in questo momento ma rimarrai sempre nei nostri cuori e pensieri». Durante l'omelia parole di conforto quelle del parroco don Giuseppe Danieli, che ha officiato il rito assieme a don Flavio Gobbo il precedente parroco, e al diacono Roberto Meloni. Alla cerimonia tra i presenti la sindaca di Musile Silvia Susanna, l'assessore alla Cultura Luciano Carpenedo e il consigliere comunale di San Donà Luca Morosin, che indossava la fascia tricolore. Tre le persone che, anche a causa del caldo, sono dovute ricorrere al soccorso dei volontari della Croce Rossa.