Sparò e uccise due rapinatori, il gioielliere Mario Roggero accusato di omicidio volontario. Non più eccesso colposo di legittima difesa, dunque, ma doppio omicidio volontario e tentato omicidio. Alla chiusura delle indagini della Procura di Asti cambiano le accuse nei confronti del gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo), Mario Roggero, 67 anni, che il 28 aprile scorso sparò a due rapinatori, uccidendoli, e ferì il loro complice, all'esterno del negozio.
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La rapina nella gioielleria
I due rapinatori erano entrati nella gioielleria nel tardo pomeriggio fingendosi clienti: armati di coltello e pistola, risultata poi finta, avevano minacciato la moglie e la figlia di Roggero che in quel momento era nel laboratorio nel retro.
Secondo il sostituto procuratore Davide Greco, «Roggero ha colpito da distanza ravvicinata mentre i banditi stavano dandosi alla fuga», erano «disarmati» e ha scaricato su di loro «l'intero caricatore, con la volontà di cagionarne la morte, eccedendo in tal modo volontariamente i limiti della legittima difesa patrimoniale». Il gioielliere aveva incassato la solidarietà di esponenti politici, di colleghi e compaesani. Oggi Giorgia Meloni, leader di FdI, gli ha rinnovato il suo sostegno: «Non smetterò mai di ripeterlo: la difesa è sempre legittima. La mia solidarietà e quella di tutta Fratelli d'Italia». Cinque anni prima della rapina finita nel sangue, il gioielliere di Grinzane Cavour aveva subito una violenta rapina mentre era con la figlia in negozio. «Prendiamo atto delle scelte della Procura. - commenta Stefano Campanello, legale di Roggero - Dobbiamo approfondire gli atti d'indagine per capire come possa essere emersa un'ipotesi che è slegata da intenzioni e volontà del mio assistito». Per Carla Montarolo, avvocato del rapinatore sopravvissuto in carcere a Cuneo, con l'accusa di rapina pluriaggravata, «le nuove ipotesi accusatorie sono purtroppo coerenti con il quadro emerso in questi mesi tra indagini, ricostruzioni, autopsie, filmati e perizie».
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