Rapper siciliano canta in napoletano,
sindaco insorge: «Parla di mafia»

Rapper siciliano canta in napoletano, sindaco insorge: «Parla di mafia»
Domenica 13 Ottobre 2019, 11:50 - Ultimo agg. 14 Ottobre, 10:45
2 Minuti di Lettura
Il Comune di Acquaviva delle Fonti (Bari) si schiera contro l'annunciata presenza del cantante neomelodico palermitano Daniele De Martino alla sagra del calzone di cipolla, organizzata da un'associazione il prossimo 20 ottobre. Il motivo, secondo quanto riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, riguarda i testi del rapper siciliano 23enne che canta in napoletano storie d'amore ma anche di mafia e violenza criminale, ottenendo milioni di visualizzazioni su YouTube.

Il giornale riporta le spiegazioni del sindaco Davide Carlucci: «Quando a settembre ho appreso che in piazza Vittorio Emanuele si sarebbe dovuto esibire questo giovane artista - afferma il primo cittadino - con l'amministrazione ho deciso di non erogare nemmeno un centesimo di contributi, diversamente dagli anni precedenti». Carlucci, sottolinea la Gazzetta, ha inoltre preteso che dalla scaletta del concerto fossero depennati due dei brani più allusivi al mondo dei clan, e ha fatto sapere agli organizzatori che Palazzo di città concederà il patrocinio, gratuito, alla sagra del calzone, a condizione che sul palco venga proiettato un videomessaggio (non ancora pronto) che sottolinei l'impegno costante della comunità acquavivese nella lotta alla mafia e alla cultura mafiosa.
Acquaviva, ribadisce il sindaco, «ha già riutilizzato a fini sociali beni confiscati alla criminalità». Alle polemiche, riporta il quotidiano, replica Michele Cirielli, organizzatore della sagra, che definisce «bigotto» l'atteggiamento del Comune, e «una pagliacciata la richiesta di proiettare il videomessaggio sulla legalità». «De Martino - conclude - è un artista popolarissimo tra i ragazzi che lo cliccano in continuazione sul web, e non costituisce affatto un cattivo esempio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA