«Non voglio stare vicino a una negra». Gesto razzista contro ragazza sul treno Milano-Trieste

«Non voglio stare vicino a una negra». Gesto razzista contro ragazza sul treno Milano-Trieste
Lunedì 22 Ottobre 2018, 17:24 - Ultimo agg. 21:48
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«Non voglio stare vicino a una negra». Così una donna si è rivolta a una ragazza su un Frecciarossa Milano-Trieste prima di spostarsi. A denunciarlo la mamma della ragazza con un post su Facebook. 

«Mi sono seduta al mio posto e la signora vicino a me mi fa: ma lei è in questo posto? E le faccio: sì signora. E lei: posso vedere il biglietto? Gliel’ho fatto vedere e mi fa: ah beh io non voglio stare vicino a una negra e si è spostata. Assurdo», è stato il racconto della ragazza pubblicato poi su Facebook dalla mamma, Paola Crestani, presidente del Ciai, una Onlus che si occupa di aiuti all'infanzia e di adozioni.





La ragazza è stata difesa da un ragazzo che aveva assistito alla scena. L'uomo ha detto alla signora di vergognarsi. «Dubito che lei lo abbia fatto ma se ne e’ andata - ha scritto ancora la mama della ragazza offesa -. Come dovrebbero fare tutti i razzisti: andarsene! Perché, che ne siano consapevoli o no, il mondo di oggi e del futuro e’ questo: un insieme di persone di tutti i colori, di diverse lingue, di culture differenti. Non solo nelle strade, negli autobus, nei treni o negli aerei ma anche nel business, nella finanza, nella moda, nelle università, nello sport. Quindi, razzisti, che vi piaccia o no, avete già perso!», è la consulsione del post diventato virale su Facebook.

L'episodio arriva dopo quello che ha coinvolto un ragazzo senegalese che su un bus diretto a Trento si è sentito dire, dalla persona che era seduta accanto a lui, che si doveva alzare proprio a causa del colore della sua pelle. 

«Non possiamo rassegnarci a questo stillicidio ormai quotidiano di episodi di intolleranza razziale, serve una ribellione delle coscienze. Qui si stanno mettendo a rischio i diritti civili», afferma la senatrice del Pd Tatjana Rojc. «Spero che ci si renda conto – ha aggiunto Rojc - che non è più una questione di propaganda politica, ma un fenomeno che sta prendendo piede in modo preoccupante. Ci sono confini che non dovrebbero essere superati, e comportamenti che dovrebbero essere condannati da tutti, senza distinzione di partito. Se siamo ancora un Paese civile in cui condividiamo principi fondamentali».
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