Regeni, giallo sugli ordini arrivati da Cambridge. L'ateneo: «Collaboreremo»

di Valentino Di Giacomo
Sull'uccisione di Giulio Regeni i riflettori si spostano
nuovamente su Cambridge. La procura di Roma ha aperto una rogatoria
internazionale per richiedere un interrogatorio di Maha Abderahman,
la tutor del giovane ricercatore che fino ad oggi mai ha voluto
completamente chiarire il proprio ruolo sul genere di ricerche che
Giulio era stato chiamato a fare in Egitto. Non solo, ma i
magistrati hanno chiesto di ascoltare tutti gli studenti inviati
dal 2012 al 2015 al Cairo. Della «pista inglese» era
stato proprio Il Mattino a parlarne per primo, appena una settimana
dopo il ritrovamento del cadavere martoriato di Regeni. Si trattava
d'indiscrezioni raccolte negli ambienti dell'intelligence:
gli analisti dei Servizi italiani avevano paventato sin da subito
l'ipotesi che per ora resta tale che dietro la barbara morte
del giovane potesse celarsi una macchinazione di intelligence
estere che avevano interesse, attraverso l'uccisione di un
ragazzo italiano, ad alterare i rapporti tra Italia ed Egitto e, di
conseguenza, anche con le fazioni dell'Est libico (come quelle
del generale Haftar) legate a doppio filo con il governo di
al-Sisi.
Venerdì 3 Novembre 2017, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 03-11-2017 14:51
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