Banda dei lingotti d'oro, sequestrata anche l'hamburgheria: Eataly le toglie il marchio

Hamburgheria Eataly e altre 28 società sequestrate a Torino: legate a gang criminale
Hamburgheria Eataly e altre 28 società sequestrate a Torino: legate a gang criminale
Mercoledì 13 Febbraio 2019, 07:47 - Ultimo agg. 20:01
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Una trentina di società con un volume d'affari di 250 milioni di euro, 79 conti correnti bancari, otto immobili, sei auto fuori serie e lingotti d'oro per un valore di oltre 2,5 milioni sono stati sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Torino nell'ambito dell'operazione Avatar. Un sequestro preventivo per riciclaggio, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, disposto da un gip di Torino per colpire al cuore la banda dei lingotti d'oro: un gruppo criminale che gestiva una fitta rete di società di comodo, create per mettere a segno truffe, incassare finanziamenti bancari, ottenere rimborsi Iva per operazioni inesistenti, commercializzare certificati energetici. 

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Sei di loro, titolari di ditte individuali o con partecipazioni societarie, sono finiti in manette. Altre trentuno persone sono state invece indagate e a 29 società sono stati messi i sigilli. Tra queste c'è anche l'Hamburgheria di Eataly, marchio estraneo a quel locale in franchising come pure il centro commerciale che lo ospita a Settimo Torinese. La nota catena fondata da Oscar Farinetti, nell'esprimere «amarezza e contrarietà» nel vedere il proprio nome abbinato a una vicenda del genere, fa sapere di avere già provveduto «alla richiesta di immediata cessazione dell'utilizzo del marchio». 



Oltre a voler interrompere subito «qualsivoglia legame di affiliazione commerciale tra il locale di Settimo e la rete di franchising». L'inchiesta, coordinata dal pm Ruggero Crupi e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino, è scattata proprio dopo l'arresto del titolare dell'Hamburgheria, Giuseppe Soldano, affittuario di un 'self storagè di Torino, i depositi a lungo termine di merce privata, dove gli inquirenti avevano trovato lingotti d'oro e denaro contante per 1,3 milioni di euro. Un vero e proprio tesoro dall'origine misteriosa, trovato durante i controlli per il contrasto al traffico di stupefacente grazie all'eccezionale fiuto del cane antidroga Jackie. 

 


Dalle successive indagini è emerso che l'imprenditore faceva parte di un gruppo criminale che, in Italia e all'estero, aveva costituito, a partire da identità telematiche false, società fantasma - Avatar appunto, da cui il nome dell'operazione - per ottenere finanziamenti per milioni di euro. La banda, in sintesi, accumulava ricchezza raggirando lo Stato e le banche e investiva i proventi in oro e immobili all'estero. Quattro degli imprenditori arrestati - Elio Miegge, 59 anni, Luca Vittorio Villata, 49 anni, Simone Giorgio Marietta, 40 anni, e Luca Pifferi, 50 anni - sono stati fermati nel centro di Torino, mentre cercavano di lasciare la città. Avevano capito di essere stati scoperti e si erano erano dati appuntamento davanti a un hotel di corso Vittorio, non lontani da uno dei loro uffici. All'interno gli investigatori hanno trovato anche alcuni rilevatori di microspie tanti erano gli accorgimenti adottati per non essere scoperti.

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