Rieti, dopo una lite per la fidanzata 26enne incendia la palazzina uccidendo un 67enne

Il luogo dell'incendio (Foto COSENTINO)
Il luogo dell'incendio (Foto COSENTINO)
Domenica 13 Agosto 2017, 14:03 - Ultimo agg. 14 Agosto, 17:54
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RIETI - Sembra chiarita la dinamica dell'episodio che ha portato alla morte un uomo di 67 anni, Enrico Andrea Piva. Un uomo è stato arrestato. La Squadra Mobile di Rieti, nella notte, ha tratto in arresto in flagranza di reato D.G.A. di anni 26, pluripregiudicato, originario dell’Abruzzo ma da anni residente nel Reatino, in quanto ritenuto responsabile di incendio e omicidio doloso.

Le indagini, avviate contestualmente alla prima segnalazione anonima giunta al “113” di incendio in atto presso l’appartamento di vicolo Barilotto 10, consentivano di individuare 5 persone viste allontanarsi dal luogo dell’incendio immediatamente prima dello svilupparsi dello stesso. Le descrizioni fornite da alcuni testimoni, seppur sommarie, indirizzavano l’attività investigativa della Squadra Mobile verso un gruppo di uomini e donne noti agli operatori, tra cui il responsabile di quanto segnalato.

La ricostruzione della dinamica del fatto permetteva di appurare che il giovane pluripregiudicato, dopo una violenta lite con la vittima, lasciava l’abitazione di questi innescando l’incendio del mobilio posto al piano terra dell’appartamento che si sviluppava sui relativi tre piani. Le fiamme non davano scampo all’uomo che, dapprima chiedeva vanamente aiuto ai vicini di casa sporgendosi dalla finestra del primo piano e, successivamente, tentava di sottrarsi alle fiamme fuggendo verso i piani superiori ove, solo al termine delle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza, veniva rinvenuto cadavere.

Durante le operazioni di spegnimento dell’incendio, effettuate da personale del locale Comando dei Vigili del Fuoco, il personale della Squadra Volante, prontamente intervenuto, sin dalle prime fasi dell’occorso, soccorreva un’anziana signora, abitante nell’appartamento confinante, che aveva inalato i fumi della combustione, accompagnandola verso l’ambulanza, immediatamente intervenuta, che si dirigeva verso il locale nosocomio per meglio prestarle le cure del caso. Sul posto è intervenuto personale del locale Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica che ha effettuato i rilievi di competenza.

Il futile motivo scatenante della lite e del successivo incendio ed omicidio, dai primi accertamenti, sembrerebbe ricondursi a frasi offensive che la vittima avrebbe proferito all’indirizzo della fidanzata dell’omicida nel corso di un’accesa discussione, scatenando la reazione brutale di quest’ultimo; gli stessi si conoscevano e si frequentavano abitualmente. Tutti gli elementi raccolti in brevissimo tempo consentivano di fornire un quadro probatorio univoco al procuratore della Repubblica Giuseppe Saieva e al P.M. di Turno Luana Bennetti, la quale, presso gli Uffici della Squadra Mobile di Rieti, conduceva l’interrogatorio del giovane arrestato coadiuvata dal personale investigativo.

Al termine dell’attività d’indagine, l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Rieti-Vazia.

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