Roma, rifiuti, la protesta dei quartieri: cumuli e cassonetti in fiamme

Roma, rifiuti, la protesta dei quartieri: cumuli e cassonetti in fiamme
di Mauro Evangelisti
Lunedì 24 Giugno 2019, 10:16 - Ultimo agg. 12:26
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Tiburtina, Torre Angela, Tor Bella Monaca, Villa Bonelli, Garbatella, Colli Portuensi: i casi di spazzatura non raccolta e data alle fiamme stanno aumentando. Sono l’altra faccia medaglia della crisi sul fronte dei rifiuti che sta vivendo Roma da più di tre settimane.

#aromavatuttobene, Rifiuti, la crisi più lunga: mille tonnellate in strada
 
Cumuli di immondizia per strada, abbandonata per giorni e giorni: in alcuni quartieri vince l’esasperazione e vengono dati alle fiamme cassonetti e rifiuti. Sia chiaro, è la reazione peggiore, perché i fumi prodotti dai roghi sono altamente inquinanti e mettono a repentaglio la salute di chi abita in quei quartieri, ancora più dei miasmi prodotti dalla spazzatura stessa non raccolta. Però purtroppo da varie zone ormai arriva un bollettino di guerra. Primo esempio, in via Vico Viganò, ai confini tra Torre Maura e Torre Angela: nella notte tra sabato e domenica si è udita una esplosione e poi ha preso fuoco un cassonetto, in un’area dove la raccolta è sempre in ritardo e dove spesso si accumulano i rifiuti. Sono stati bruciati e ieri mattina non erano ancora stati rimossi.
 
Racconta Gaetano Tropeano, del comitato di quartiere di Torre Angela: «Ovviamente è impossibile sapere chi abbia bruciato i rifiuti, però in quella zona c’è molta rabbia perché la spazzatura si accumula sui marciapiedi e non viene raccolta per giorni e giorni. Sarebbe necessaria maggiore puntualità nei passaggi dell’Ama». Nicola Franco, consigliere del VI Municipio di Fratelli d’Italia, ha diffuso il video su Facebook: «Atto da condannare, perché mette a repentaglio la salute di tutti, ma si paga l’inefficienza di Ama e dell’amministrazione». Tra i cittadini che hanno commentato, tutti hanno condannato il gesto, ma Fiorella P. ha osservato: «Mai a Torre Angela avevo assistito a un degrado così assoluto. La nostra zona era pulita, ma da tre anni è nella sporcizia e nel degrado più schifoso».
 
Altro scenario, altro quartiere, altro rogo: siamo in via Galla Placidia, vicino alla Tiburtina. Cassonetti e rifiuti per strada anche lì: l’altra sera qualcuno ha acceso il fuoco. Alte colonne di fumo, vicino alle auto parcheggiate. Cassonetto distrutto. Fabrizio Montanini, un attivista della zona, ha diffuso le foto, e dal Comitato Beltramelli-Meda-Portonaccio dicono: «I rifiuti a fuoco alla fine intossicano anche gli abitanti, però c’è grande esasperazione perché la raccolta non funziona e le strade sono sporche». Altri casi di cassonetti e rifiuti bruciati nell’ultima settimana sono stati segnalati in via Casimiro Mansei e via del Colli Portuensi (l’altra notte), a Villa Bonelli, ancora a Tor Bella Monaca e nel XV Municipio. I cittadini segnalano che ciò che resta dei rifiuti carbonizzati non viene rimosso rapidamente dall’Ama e resta per 24-48 ore sull’asfalto, anche se dall’azienda assicurano che gli interventi di messa in sicurezza vengono eseguiti in tempi celeri. Dal canto suo l’Ama ripete che i cassonetti distrutti saranno sostituiti (in via Galla Placidia, ad esempio, saranno portati oggi i nuovi). La sindaca Virginia Raggi, che ieri ha pubblicato il solito post in cui, con il mantra ormai consolidato, parlava di «situazione migliorata», ha quantificato i roghi dei cassonetti e ipotizzato il boicottaggio: «Oltre 700 cassonetti stradali dati alle fiamme negli ultimi due anni». Il problema però è che gli ultimi episodi sembrano andare oltre ai confini del vandalismo, anche perché vanno a fuoco non solo i cassonetti, ma anche l’immondizia sui marciapiedi non raccolta.
 
Secondo i vigili del fuoco dal primo al 22 giugno ci sono stati 33 interventi per rifiuti dati alle fiamme (per strada e nei campi rom), 101 i cassonetti distrutti. Tutto questo va ad appesantire il super lavoro di questi giorni su altri fronti dei vigili del fuoco. Con cumuli e cumuli di rifiuti lasciati per strada e con le temperature di questi giorni, il rischio che i roghi siano destinati a ripetersi, purtroppo, è sempre più alto. C’è un dato di cui tenere conto: fino a quando, presumibilmente a metà luglio, non diminuirà la quantità di rifiuti prodotti a Roma, a causa della fragilità del sistema difficilmente sarà possibile ripulire la città.

Sarà una lunga estate. Calda.

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