Rifiuti a Roma, emergenza vicina. Raggi a Costa: «Ci serve aiuto»

Rifiuti a Roma
Rifiuti a Roma
di Mauro Evangelisti
Venerdì 6 Settembre 2019, 00:23 - Ultimo agg. 7 Settembre, 10:48
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La situazione sta di nuovo precipitando, stiamo andando di nuovo in crisi, è necessario un intervento immediato. Il messaggio della sindaca Virginia Raggi al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, arriva qualche ora dopo il giuramento al Quirinale. Chiede un incontro, urgente, perché a Roma è alle porte una nuova crisi dei rifiuti: non sapremo dove portare circa 1.500 tonnellate di immondizia alla settimana.

Per il ministro il problema della spazzatura romana è la regina di tutte le grane (ma anche Napoli e la Sicilia sono in affanno). Durante i primi quattordici mesi all’Ambiente con la maggioranza gialloverde ha istituito una cabina di regia che deve seguire, giorno per giorno, la situazione. E a giugno e luglio Roma è stata ricoperta dalla spazzatura. Il timore che si torni a quelle immagini è palpabile. 

Rifiuti, camion Ama fermi negli impianti. La raccolta nel caos

LE DICHIARAZIONI
Lo ha detto anche l’amministratore delegato dell’Ama, Paolo Longoni, che ha spiegato: «Nelle prossime settimane rischiamo nuove criticità». Cosa sta succedendo? Ogni giorno Roma produce in media 3.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati. Devono essere lavorati prima di essere inviati nelle discariche e negli inceneritori. Un incendio a fine 2018 ha distrutto uno degli impianti di trattamento di Ama, l’azienda ormai dipende da altri territori e da altre società. In questi giorni, l’impianto di trattamento di Malagrotta funziona a metà per la manutenzione in corso; un altro, ad Aprilia (Latina), respinge i camion di Ama e i vertici della municipalizzata hanno chiesto l’intervento della forza pubblica.

La società di Aprilia ha ribattuto: abbiamo sempre rispettato gli impegni, cercano un capro espiatorio, mancano gli sbocchi nel termovalorizzatore. La vicenda è complicata: la Regione ha anche emesso un’ordinanza - di cui la Raggi ha chiesto la proroga fino al 31 dicembre - obbliga gli impianti del Lazio a ricevere i rifiuti di Roma. La verità è che la Capitale e Ama pagano la mancanza di impianti. Anche la differenziata, su cui tanto si è investito, sta dando risultati poco incoraggianti.

All’orizzonte, con la riapertura delle scuole, si annuncia un aumento della produzione dei rifiuti. Ama non riesce a raccoglierli perché ha almeno il 40 per cento dei mezzi fermi e perché i centri di smistamento non sono sufficienti, ma allo stesso tempo non sa dove portarli e anche i tentativi di mandarli negli inceneritori all’estero è andato male: la Svezia ha offerto spazi limitati, ora si guarda ad Austria, perfino a Ucraina e Bulgaria, ma ci vorrà tempo mentre si conta ancora sull’aiuto di Marche e Abruzzo. Sono soluzioni tampone, il sistema così va continuamente in crisi.

ZERO IMPIANTI
Il ministro Sergio Costa cosa può fare? Difficile dare una risposta, visto che questa maggioranza si è presentata con un no alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori, mentre la sindaca Virginia Raggi si oppone a qualsiasi nuova discarica. Ma a fine 2019 la discarica di Colleferro chiuderà e i problemi si moltiplicheranno. Da Roma ogni giorno partono circa 170 camion che portano i rifiuti oltre i confini della provincia.

Dire no a nuovi impianti, significa dire sì al trasferimento dei rifiuti quanto meno nel nord Italia (la Raggi chiede un “Ato nazionale”, vale a dire la possibilità di spedire i rifiuti ovunque senza necessità di accordi tra Regioni) ma in questo modo il ministro Costa scontenterebbe i territori di destinazione dove spesso è proprio il Movimento 5 Stelle a contrastare l’arrivo di rifiuti da altre zone. Ma i nuovi impianti che Ama e la Raggi dovevano realizzare? Sono due, ma si occupano di compostaggio, lavorano solo la parte differenziata.

LE AUTORIZZAZIONI
La conferenza dei servizi in queste ore sta rilasciando le autorizzazioni, ma sono risultate inevitabili delle prescrizioni (un terreno non è di proprietà del Comune, l’altro ha problemi di viabilità): difficilmente vedremo i cantieri prima della fine della legislatura. La cabina di regia con i tecnici di Ministero dell’Ambiente, Regione e Roma Capitale dovrebbe riunirsi oggi, ma la Raggi nel messaggio di ieri ha chiesto un intervento diretto del ministro Costa che si troverà sul tavolo la stessa situazione rovente da gestire di due mesi fa. C’è una differenza: in linea teorica Zingaretti e Raggi ora sono alleati.
 

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