Forse perché di netturbini veri in giro non se ne vedono abbastanza, nei quartieri più vessati dalla crisi dell’immondizia spuntano quelli finti. Ben disposti a portar via gli scarti dell’indifferenziata o i rifiuti ingombranti. A pagamento, ça va sans dire. Una truffa sulla pelle dei cittadini, esasperati dai mucchi di pattume che lievitano sui marciapiedi da oltre un mese. Qualcuno probabilmente cade nella trappola, accettando di pagare un extra non dovuto (anche perché la Tari a Roma è già tra le più salate dello Stivale) pur di liberarsi degli scarti abbandonati per giorni sotto il portone di casa o davanti alla vetrina del negozio. Anche l’Ama è a conoscenza dell’imbroglio e ha affidato la pratica agli avvocati. Nel frattempo nei quartieri qualcuno ha fiutato il raggiro e ha già presentato denuncia alla Polizia locale.
Alla Balduina è stata avvistata (e paparazzata) una monovolume verde che gira da giorni con una fiancata particolare: c’è un grande adesivo con scritto «Raccolta differenziata» e il logo dell’Ama che sembra ritagliato e incollato sopra.
Tornando alla crisi di questi giorni, entro mercoledì è attesa l’ordinanza di Raggi per riaprire la discarica di Albano - la firmerà come sindaca della Città metropolitana, l’ex Provincia - una mossa che dovrebbe permettere all’Ama di avere uno sbocco in più dove indirizzare i camion che, altrimenti, rimangono sempre più spesso fermi. Parcheggiati anche per un giorno intero col pattume dentro, aspettando che nei pochi impianti disponibili si faccia spazio. «Proviamo a far sparire i rifiuti sui mezzi, alla David Copperfield», è la battuta dell’ad Zaghis. Ma la magia, a giudicare da quanto accade nei quartieri, difficilmente riesce. Mentre continuano i roghi dei cassonetti, Ama promette di rimpiazzarli tutti e 41mila entro il 2023, si partirà in questi giorni dal XV Municipio, tra la Cassia e Ponte Milvio. I vigili nel frattempo si smarcano dai controlli sui sacchetti abbandonati e sui roghi: l’assessora di Raggi all’Ambiente, Katia Ziantoni, aveva strigliato gli agenti, chiedendo loro di essere più incisivi sul tema. La replica del Supl (sindacato unitario lavoratori polizia locale): «Decliniamo ogni responsabilità sui controlli, è ridicolo accostare l’attività del Corpo al fallimento della gestione dei rifiuti».