Aspettano troppo tempo per pagare il conto al ristorante e aggrediscono una famiglia che era con loro in fila alla cassa. E' l'incredibile storia accaduta in un locale di Ventasso, in provincia di Reggio Emilia. Due uomini di 35 e 37 anni sono stati denunciati per violenza privata, minaccia e lesioni personali. Per futili motivi, probabilmente correlati all'attesa per il pagamento del conto in ristorante, hanno aggredito, prima verbalmente e poi fisicamente, una famiglia composta da marito, moglie e figlio mentre si trovavano in fila, in attesa di pagare il conto, davanti al bancone del locale.
Cosa è successo
Nella tarda serata dello scorso 2 aprile una famiglia che si trovava in un ristorante - pizzeria di Ventasso per trascorrere una tranquilla serata si è imbattuta nei due aggressori.
Le minacce
Violenze fisiche accompagnate da gravi minacce del tipo «Ti stacco la testa», «io ti uccido» etc. La moglie e il figlio della vittima, intervenuti in sua difesa, hanno chiesto all'aggressore di fermarsi ma l'uomo, per tutta risposta, ha afferrato una sedia minacciando di utilizzarla contro tutta la famiglia. È stato questo il momento in cui sarebbe intervenuto un amico dell'aggressore che si è scagliato contro madre e figlio spintonandoli e afferrandoli bruscamente per le braccia, mentre il padre chiamava il 112 per richiedere l'intervento di una pattuglia dei carabinieri. I due aggressori appreso che da lì a poco sarebbero giunti sul posto i militari sono scappati. I Carabinieri di Ramiseto intervenuti sul posto dopo aver appreso dell'accaduto avviavano le indagini per risalire alla identificazione dei due aggressori che si erano dileguati. A carico dei due i Carabinieri di Ramiseto, dopo la ricostruzione dei fatti, acquisivano elementi circa la loro presunta responsabilità in ordine ai reati ravvisati di violenza privata, minaccia e lesioni personali in concorso per le cui ipotesi venivano denunciati alla Procura reggiana. A seguito dei fatti nei confronti del 35enne, intestatario di armi legalmente detenute, i carabinieri di Ramiseto procedevano in via cautelare al ritiro delle armi e del titolo autorizzativo avviando l'iter amministrativo per i conseguenti provvedimenti.