Trovato quadro di Poussin rubato dai nazisti agli ebrei francesi: lo nascondeva un antiquario milanese

Trovato quadro di Poussin rubato dai nazisti agli ebrei francesi: lo nascondeva un antiquario milanese
di Laura Larcan
Giovedì 1 Aprile 2021, 09:54 - Ultimo agg. 13:54
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Una storia da Monuments Men. Una vicenda che dopo anni di indagini scrive la parola fine ad un doloroso furto avvenuto in Francia quasi ottant'anni fa, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la furia nazista faceva razzia delle collezioni d'arte delle famiglie ebree. Con un finale a sorpresa, però, visto che l'opera per tutto questo tempo è stata in Italia, passando di mano in mano di antiquari e collezionisti italiani. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza hanno, infatti, ritrovato un grande quadro del famoso pittore francese del Seicento Nicolas Poussin, dal titolo “Loth avec ses deux filles lui servant à boire”, una tela ad olio di un metro e mezzo, trafugata in Francia a Poitiers dalle truppe di occupazione tedesche nell’abitazione di una famiglia ebrea tra il febbraio e l'agosto del 1944. Una ferita risanata da un lunga e articolata investigazione, passata per fiere antiquarie internazionali, tentativi di esportazione, passaggi di proprietà clandestini, fino a quando il prezioso dipinto non è stato intercettato nell’abitazione di un antiquario milanese in provincia di Padova. L'opera è stata sequestrata e restituita dai carabinieri ai legittimi proprietari su disposizione dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano che ha diretto le indagini. 

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LA STORIA

L’indagine era stata avviata il 25 maggio del 2020 quando gli eredi della famiglia francese di Poitiers, una novantottenne svizzera e un sessantacinquenne americano, tramite il loro legale italiano, avevano denunciato il furto dell’opera, delle dimensioni di 120x150 cm, consumato in Francia dalle truppe di occupazione tedesche nell’abitazione dei loro avi ebrei tra febbraio e agosto del 1944I primi accertamenti hanno permesso di appurare che sin dal 22 febbraio 1946 le vittime avevano iniziato le ricerche delle opere asportate dai nazisti in Francia e trasferite in Germania, interessando la Commission de Récupération Artistique e producendo un inventario in cui figurava anche il dipinto in esame. Nel 1947 il bene venne inserito nella pubblicazione “Répertoire des biens spoliés en France durant la guerre 1939-1945”, pubblicato tra il 1947 e il 1949 dal Bureau Central des Restitutions (Gruppo francese del Consiglio di controllo del Comando francese in Germania - Direzione generale dell'economia e delle finanze - Divisione riparazioni e restituzione).

LE INDAGINI

Nel corso delle indagini è emerso che nel 2017 il bene era stato importato in Italia dalla Francia da un antiquario emiliano, che lo aveva poi esportato temporaneamente in Belgio per una mostra mercato a Bruxelles. Nel 2019, il reale possessore, un antiquario milanese, lo aveva esportato in Olanda in occasione della fiera mercato internazionale di Maastricht. In quella circostanza, il bene veniva individuato da un esperto d’arte olandese residente in Italia che lo riconosceva come una delle opere presenti nella citata pubblicazione. Le investigazioni hanno, infine, condotto a localizzare e sequestrare il prezioso dipinto, custodito nell’abitazione dell’antiquario milanese in provincia di Padova.

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