Robert Trajkovic, strangolato a 17 anni per la fidanzata contesa. Il padre: «Gli hanno teso un agguato»

Robert Trajkovic, strangolato a 17 anni per la fidanzata contesa. Il padre: «Gli hanno teso un agguato»
di Valentina Errante
Lunedì 10 Gennaio 2022, 10:30 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 14:56
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Ucciso per gelosia. Robert Trajkovic è morto a 17 anni con un laccio intorno al collo che gli ha tolto il respiro. L'allarme, a Trieste, era stato dato due giorni fa dal padre: Robert, che era ancora uno studente, era scomparso da venerdì. Il corpo è stato trovato nel sottoscala di un palazzo, lo stesso nel quale vive la ragazza di 19 anni che lui e il giovane marocchino, ora accusato dell'omicidio, si contendevano. L'aggressore ha già confessato, ma adesso si cerca un complice, un altro giovane che sarebbe stato alla guida dell'auto in cui la vittima è stata picchiata. 

Dopo 24 ore di ricerche il corpo di Robert è stato trovato.

Il papà del ragazzo aveva subito temuto il peggio, tanto da chiamare il giovane, che è poi stato fermato dai carabinieri, per chiedergli spiegazioni. Nel sottoscala del palazzo, non vicino al centro, è rimasta una macchia di sangue. Non è chiaro se Robert e il rivale in amore si siano affrontati o se alla giovanissima vittima sia stata tesa una trappola. La discussione, con l'ex fidanzato della diciannovenne italiana contesa, sarebbe comunque avvenuta in un'auto, dove Robert sarebbe stato ucciso. E solo successivamente il corpo sarebbe stato portato nel sottoscala dell'immobile adibito ad affittacamere. Sabato notte il giovane marocchino, da tempo residente a Trieste, è stato fermato. Durante l'interrogatorio il ventunenne avrebbe dato in escandescenze, rendendo necessario il ricovero in ospedale. Solo ieri mattina i carabinieri hanno potuto continuare a fare domande e il ragazzo avrebbe ammesso, durante le dichiarazioni spontanee. Domani sarà interrogato. Adesso si cerca il complice. Il giovane che era alla guida dell'auto. Intanto i carabinieri hanno sequestrato i cassonetti che si trovavano nei pressi dell'immobile in cui è stato trovato il corpo. 

«Mio figlio è stato vittima di un'imboscata - si dispera ora papà Peter, origini serbe ma da tempo residente a Trieste - Robert aveva un appuntamento con la sua ragazza in una struttura ricettiva. E quel ragazzo, il suo ex fidanzato, un 21enne di origini marocchine, era geloso. Così gli ha teso un'imboscata. Robert aveva avvisato che stava arrivando dal rione di San Giacomo. L'ex ragazzo si trovava con la giovane, quindi è sceso, gli sarebbe andato incontro e l'avrebbe strangolato. C'era anche un romeno con lui. Non si sa se l'hanno messo in macchina o se l'hanno strangolato subito». Gli amici avevano già messo in guardia il diciassettenne, consigliandogli di interrompere la relazione. «Quel giovane aveva già dato uno schiaffo a Robert e tutti gli amici gli avevano detto di non frequentare più la ragazza», racconta Fabia, la mamma del migliore amico di Robert. «A quanto ci risulta - spiega la donna - la ragazza aveva vissuto un periodo in Germania con il ventunenne e si sarebbero dovuti sposare. Ma poi sono tornati a Trieste, si sono lasciati e lei ha cominciato a frequentare un po' Robert. L'ex compagno però non si era rassegnato. La diciannovenne diceva di aver interrotto la relazione con l'altro ma erano stati visti spesso assieme, anche ritratti in foto sui social. Per questo gli amici di Robert continuavano a dirgli che doveva togliersela dalla testa». E infine un ricordo commosso: «Conoscevo Robert da quando frequentava le elementari con mio figlio. Dormiva spesso qui da noi, erano amici fraterni, tanto che tra di loro si chiamavano bratè che nella lingua di Robert significa fratello». 

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Sarà il Comune di Trieste a provvedere al funerale di Robert. Il padre, attraverso le colonne de Il Piccolo, aveva lanciato un appello: «La nostra famiglia è povera, mia moglie ha perso il lavoro. Non abbiamo neanche i soldi per il funerale. Chiediamo al Comune di Trieste di aiutarci per dare sepoltura al nostro figlio». E adesso sia il sindaco, Roberto Dipiazza, che l'assessore alle Politiche sociali Carlo Grilli, hanno garantito che l'amministrazione coprirà le spese.

Ma intanto in città, l'ennesimo episodio di violenza e sangue, avvenuto in pochi mesi accresce l'allarme sociale. A sottolineare una situazione preoccupante è la senatrice dem Tatjana Rojc: «Prima di tutto viene il dolore per una giovane vita stroncata. Ma poi bisogna affrontare con serietà il problema della violenza, strisciante o eclatante, che si sta manifestando a Trieste».

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