Roma, aspirante attrice abusata: il regista che organizzava dei finti casting finisce a processo

Roma, aspirante attrice abusata: il regista che organizzava dei finti casting finisce a processo
Roma, aspirante attrice abusata: il regista che organizzava dei finti casting finisce a processo
di Francesca De Martino
Mercoledì 23 Febbraio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12:18
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Si era finto uno stimato regista e produttore cinematografico alla ricerca di una protagonista per un suo nuovo film e, dopo un primo provino conoscitivo, aveva invitato un’aspirante attrice in un suo appartamento per provare a interpretare con lui una scena “hot” del presunto copione. Ma, secondo l’accusa, era tutta una farsa per approfittare sessualmente della vittima. Per questi fatti, Claudio Marini, 50 anni, ciociaro ma residente a Roma, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale dal gup Maria Gaspari, come su richiesta del pm Erminio Amelio. Marini, al momento, si trova in misura cautelare nel carcere di Regina Coeli per contestazioni simili. La prima udienza è fissata al 7 settembre prossimo. 

I fatti contestati dalla Procura risalgono al 5 dicembre 2019.

L’imputato si sarebbe spacciato per un regista e produttore cinematografico di spessore. Secondo l’accusa, avrebbe promosso online, su un sito specializzato, un casting per selezionare delle giovani attrici in vista della produzione di un suo nuovo film. La vittima, una ventenne romana, costituitasi parte civile a processo, si sarebbe iscritta ai provini pubblicizzati dal cinquantenne. E l’imputato avrebbe poi invitato la ragazza a un primo incontro negli uffici del “Pick Center” di Piazza Marconi, a pochi passi dall’obelisco dell’Eur. 

In quell’occasione si sarebbe presentato all’aspirante attrice come un importante regista e produttore cinematografico. I due avrebbero iniziato a chiacchierare, Marini avrebbe osservato bene la giovane, come un vero professionista alla ricerca dell’attrice perfetta per una buona riuscita di un progetto. Le avrebbe descritto il film in produzione ed esaminato il curriculum della candidata, senza avances di alcun tipo. Un appuntamento professionale. A colloquio finito, per i pm, la ragazza l’avrebbe colpito in positivo. Il primo step sembrava essere superato con successo. 

E il cinquantenne, infatti, avrebbe dato poi appuntamento alla vittima, subito dopo, al McDonald della fermata metro della linea B1 di Sant’Agnese Annibaliano, «per fare un secondo provino per il ruolo cinematografico in questione», scrive negli atti il sostituto procuratore Stefania Stefania, titolare del fascicolo. La ragazza si sarebbe presentata, puntuale. L’imputato l’avrebbe fatta salire nella sua auto e «da qui la conduceva con la propria automobile – si legge dal capo d’imputazione – presso un appartamento, luogo che a suo dire utilizzava come ufficio». Ma, una volta saliti nell’appartamento, secondo quanto ricostruisce l’accusa, l’imputato avrebbe detto alla ragazza di recitare tra le mura del locale alcune scene hot del copione. 

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Fino a quel momento, alla giovane sarebbe sembrato tutto normale. Poi, però, la situazione si sarebbe fatta sempre più ambigua e il cinquantenne si sarebbe offerto come attore per provare il bacio di scena, fino a spingersi più oltre del previsto tanto da far allarmare l’aspirante attrice. «Baciami, fa parte del copione», avrebbe detto alla persona offesa. Secondo il pm, il cinquantenne «si era sostituito ad un produttore cinematografico regista – ricostruisce il magistrato nel capo d’imputazione – e induceva la vittima a compiere atti sessuali contro la sua volontà tali da impedire una pronta reazione di difesa». A settembre prossimo, l’imputato dovrà difendersi dall’accusa di violenza sessuale davanti alla quinta sezione penale del Tribunale di Roma.
 

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