Da principio ci sono stati gli insulti, urlati dal finestrino poi l’auto che si ferma perché al guidatore non va giù quell’attraversamento azzardato del pedone che, per tutta risposta, lo ha colpito quasi a morte, accoltellandolo a un fianco. Ed è così che una discussione nata per motivi di viabilità, ieri pomeriggio, intorno alle 17 poteva tramutarsi in un omicidio. Sul lungotevere Farnesina un uomo italiano di 71 anni è alla guida della sua auto, cammina a una velocità moderata, il semaforo è verde e dunque prosegue. Ma un pedone - anche lui italiano di 19 anni più piccolo - sbuca all’improvviso e attraversa rischiando di essere investito. Forse la fretta, forse la disattenzione, fatto sta che l’uomo ha tagliato la strada con il semaforo rosso per i pedoni ed il guidatore 70enne pur evitandolo si è fermato a dirgli: «Ma guarda dove cammini».
Da qui è scattata la discussione, alla voce grossa di quest’ultimo si sono sommate le parole grosse del secondo fino a che il 50enne non ha estratto dalla tasca dei pantaloni un coltello e ha pugnalato al fianco sinistro l’automobilista.
In base a quanto ricostruito dalla polizia i due uomini hanno iniziato prima ad insultarsi proprio perché l’aggressore ha attraversato una strada comunque ad alta percorrenza con il semaforo rosso. Dagli insulti, hanno ricostruito anche alcuni testimoni, si è passati alle mani fino a che, quasi a sorpresa il 50enne ha colpito il 71enne con un coltello. Non è questo il primo accoltellamento del 2022 che si consuma sulle strade della Capitale per questioni di viabilità.
Lo scorso febbraio nel parco di via Vincenzo Tieri che attraversa i quartieri Olgiata, la Cerquetta e La Storta alcuni ragazzi sono arrivati prima a picchiarsi e poi ad accoltellarsi per motivi di soldi e droga. La vittima un 18enne ha chiamato i soccorsi, il suo aggressore, fermato poco dopo non aveva ancora 17 anni. Ancora più recentemente, sempre per futili motivi legati alla viabilità, un altro episodio analogo a quello di ieri pomeriggio si era consumato in via Calpurno Bellico, zona Tuscolana. Un cittadino egiziano era stato selvaggiamente picchiato da un gruppo di persone dopo che era scoppiata una discussione legata proprio al traffico e alla viabilità. In questo caso le persone che pestarono l’egiziano gli avrebbero urlato «Siamo Casamonica». Un’altra rissa sfociò in omicidio. Era il 2011 quando forse per una precedenza non rispettata ad un incrocio, un urto fra le auto, un litigio come tanti nati nel traffico delle metropoli, un uomo di 47 anni fu ucciso sotto gli occhi del figlio 19enne. All’epoca - nel quartiere di San Basilio - bastò una futile discussione per permettere all’aggressore della vittima di sferrarsi contro di lui colpendolo in testa con una chiave inglese o con un crick.