Il presidente si è astenuto anche per avere presieduto un collegio che ha precedentemente escluso la sussistenza del nesso causale tra il pestaggio e il decesso, e per avere espresso una sorta di parere sulla posizione dei carabinieri adesso imputati: gli atti sono stati inviati al presidente del Tribunale, Francesco Monastero. La prossima settimana, in aula, ci sarà la lettura delle determinazioni del presidente, con l'indicazione del nuovo collegio e la fissazione dell'udienza nella quale potrà essere dato avvio al processo.
Spetterà ai nuovi giudici vagliare la posizione processuale dei carabinieri Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco, accusati di omicidio preterintenzionale (si tratta dei militari che la procura indica come coloro che arrestarono Cucchi), e del maresciallo Roberto Mandolini, che risponderà dei reati di calunnia e falso. Lo stesso Tedesco, insieme a Vincenzo Nicolardi, è accusato anche di calunnia nei confronti di tre agenti della penitenziaria che furono processati per questa vicenda e poi assolti in maniera definitiva.
«È passato tanto tempo, abbiamo sprecato tante energie, ma stavolta ci siamo, siamo arrivati al momento della verità - ha commentato a fine udienza Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano - La mia famiglia ha già dato fin troppo, abbiamo avuto tanta pazienza; ma ne abbiamo ancora.
Aspettiamo l'inizio di questo processo che si sarebbe dovuto celebrare otto anni fa. Ma così non è stato a causa delle menzogne di coloro che oggi sono sul banco degli imputati. La sensazione che si prova è: quanto lontana era la verità di allora rispetto a quella di adesso!».