Si sveglia e trova un ladro: aveva “scalato” otto piani. «È entrato da una finestra aperta saltando sui balconi»

L’allarme al Laurentino 38: il malvivente messo in fuga da una donna e poi fermato. Sul caso indaga la polizia: «È entrato da una finestra aperta saltando sui balconi»

Roma, si sveglia e trova un ladro: aveva “scalato” otto piani. «È entrato da una finestra aperta saltando sui balconi»
Roma, si sveglia e trova un ladro: aveva “scalato” otto piani. ​«È entrato da una finestra aperta saltando sui balconi»
di Flaminia Savelli
Domenica 21 Agosto 2022, 00:01 - Ultimo agg. 20 Settembre, 19:32
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Quando si è svegliata nella sua stanza all’ottavo piano della palazzina del Laurentino 38, ha visto l’ombra aggirarsi in casa: così giovedì intorno alle quattro di notte è scattato l’allarme in un condominio di via Joyce. La vittima, una donna di 40 anni, ha avuto la prontezza di mettere in fuga il ladro e di chiamare i soccorsi. Le manette sono quindi scattate per uno straniero di origini polacche di 38 anni. Secondo gli investigatori che stanno indagando: «Abbiamo accertato - dicono - che il bandito è entrato da una finestra lasciata aperta per il caldo. Il sospetto è che sia arrampicato fino a quando non ha trovato appunto, una finestra aperta. Da quanto riferito dalla vittima, si aggirava in casa usando la torcia del cellulare. Un movimento maldestro però l’avrebbe svegliata. In casa c’era anche l’anziana madre ed è corsa nella sua stanza per accertarsi che stesse bene». 
Da quanto accertato inoltre, l’uomo aveva già trovato i soldi e i gioielli nell’appartamento. Ma quando la donna ha gridato, intimandogli di uscire, è stato costretto a lasciare il bottino.
Una breve fuga perché i poliziotti lo hanno rintracciato a pochi metri del condominio. 

Con la corda giù dal tetto 

Stava fumando affacciato alla finestra quando ha visto, nella palazzina difronte, tre ombre che si calavano con una corda dal tetto. Superato lo choc, ha gridato «Andate via, andatevene» e poi ha chiamato le forze dell’ordine. A quel punto i malviventi si sono lanciati nel vuoto all’altezza del secondo piano: un volo di quattro metri per poi scappare via. 
Quando gli agenti del reparto Volanti una manciata di minuti dopo sono arrivati in via Sant’Antonio di Padova, a Settebagni, dei ladri acrobati non c’era più traccia.

Lasciando lungo la via di fuga importanti indizi. A partire dai tre zaini dove all’interno gli agenti hanno trovato la lunga corda utilizzata per calarsi, arnesi per lo scasso e bombole d’ossigeno, con il “cannello”, utilizzate per aprire le casseforti. Tutto il materiale è stato sequestrato e verrà analizzato nelle prossime ore. 

L’obiettivo è quello di trovare le impronte digitali per risalire all’identità dei tre malviventi. «Era troppo buio, non sono riuscito a vederli distintamente. Non credevo ai miei occhi, si sono calati da oltre otto metri di altezza. Quando ho gridato, non hanno esitato un istante lanciandosi nel vuoto» ha riferito ancora sconvolto il testimone. Ma quello dei ladri acrobati non sono i soli colpi sfumati nelle ultime ore. Anche in via Vetulonia, a San Giovanni, è stato un vicino della palazzina difronte a notare dalla finestra i ladri armeggiare davanti a un portone blindato. Ha quindi ha chiamato i soccorsi e quando gli agenti di polizia sono arrivati sul posto i due malviventi erano ancora intenti ad aprire la porta. Le manette sono scattate per due stranieri di origini georgiane di 38 e 39 anni. Gli agenti hanno inoltre sequestrato gli arnesi da scasso. Non solo: «Procederemo con il confronto delle impronte digitali con altri furti avvenuti in zona nelle ultime settimane».

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