Segnali di una guerra criminale in atto per la ridefinizione della spartizione delle piazze di spaccio a San Basilio. Due colpi di pistola, uno in testa e l'altro all'addome hanno ridotto in fin di vita un quarantaduenne di origini macedoni, ieri sera poco dopo le 22. L'agguato è avvenuto in
via Nuccia all'incrocio con
via Senigallia nel quartiere di
San Basilio al
Tiburtino, considerata una delle piazze di spaccio più grandi ed organizzate d'
Italia. Il ferito è stato soccorso da due persone che lo hanno caricato in macchina e trasportato al
pronto soccorso del Sandro Pertini, dove è stato ricoverato in rianimazione in prognosi riservata. L'uomo che ha alcuni precedenti per spaccio di droga, è arrivato in
via Nuccia, dove due persone lo stavano aspettando, a bordo di un fuoristrada che avevano parcheggiato poco distante da dove è stato ferito. I due sicari sono poi fuggiti con uno scooter di grossa cilindrata. Due testimoni, ascoltati dai carabinieri per tutta la notte, hanno raccontato che i tre stavano discutendo animatamente sotto un lampione nel cortile del giardino, quando hanno sentito i due spari preceduti da alcune grida
Sul posto non sono stati ritrovati i bossoli, particolare che fa pensare che è stato utilizzato un revolver. Tra le ipotesi investigative maggiormente battute dai
carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Montesacro e dalla stazione di San Basilio c'è quella del regolamento di conti, tra bande rivali, maturato nell'ambito nel narcotraffico di cocaina.
Il fatto è avvenuto nel cosidetto
“fortino” dello spaccio dove, secondo le inchieste della
Direzione Distrettuale Antimafia operano i
clan 'ndranghetisti dei Marando in
via Corinaldo, quello dei
Pupillo e dei
Martellacci in piazza della Lupa in via Carlo Tranfo, dove i ragazzini poco più che dodicenni vengono impiegati come pusher e vedette dai capi delle organizzazioni criminali, che garantiscono giorno e notte la vendita di cocaina.
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