Studente Usa morto nel Tevere a Roma, il clochard assolto dall'accusa di omicidio

Lo studente americano morto, Beau Solomon
Lo studente americano morto, Beau Solomon
Venerdì 21 Giugno 2019, 16:31 - Ultimo agg. 19:24
2 Minuti di Lettura

ROMA - Assolto per non aver commesso il fatto: dopo oltre quattro ore di camera di consiglio i giudici della III corte d'assise di Roma hanno fatto cadere le accuse nei confronti di Massimo Galioto, il clochard di 44 anni accusato di aver spinto nel Tevere, Beau Solomon, studente americano di 19 anni, poi morto per annegamento. Il fatto risale alla notte del 30 giugno 2016. Per l'uomo, difeso dall'avvocato Michele Vincelli, i pm Nadia Plastina e Gennaro Varone avevano chiesto l'ergastolo, il massimo della pena, per l'uomo che era solito dormire, assieme ad altre persone, sulla banchina del fiume, sotto il ponte Garibaldi. Per i giudici, gli elementi raccolti dai pm, non sono stati sufficienti a dimostrare la colpevolezza del clochard.

Beau Solomon, Papa Francesco incontra i genitori dello studente Usa morto a Roma

Secondo l'impianto accusatorio Galioto quella notte avrebbe avuto un violento litigio con lo studente della John Cabot University, giunto sulla banchina del fiume, a poca distanza dall'isola Tiberina, ubriaco. Galioto lo avrebbe spintonato, dandogli due calci e scaraventandolo nel fiume. Il senzatetto fu arrestato il 7 luglio del 2016. Dopo cinque mesi in carcere, nel dicembre di tre anni fa, il gip dispose la scarcerazione dell'uomo dopo aver evidenziato come le dichiarazioni di Alessia Pennacchioli, l'ex compagna, sua accusatrice, «non sono state sempre coerenti» a tratti «pure lacunose». Per il giudice un elemento-chiave era la forte miopia di cui è affetta la Pennacchioli che «è solita indossare a correzione degli occhiali rotti». Una situazione che può averla portata a non avere percepito «in condizioni di scarsa illuminazione e a diversi metri di distanza» e per giunta interrompendo «un breve sonno indotto dall'assunzione di psicofarmaci», la presenza di «più attori» sulla scena.
Lo studente americano, originario del Wiscounsin, morì poche ore dopo essere arrivato a Roma e dopo una sera passata in pub del centro della città. Le indagini si concentrarono sui punkabbestia che vivono sotto ponte Garibaldi e poi scattò il fermo di Galioto incastrato anche dal racconto dell'allora compagna. Agli atti dell'inchiesta anche un video di una telecamera posizionata sul lungotevere, dal lato opposto a dove è avvenuta la aggressione. Immagini dalle quali è però impossibile riconoscere il viso della persona che spinse nel fiume il giovane studente.


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA