Incidente sulla A4, l'ultima superstite è in condizioni disperate

Romina Bannini, morta l'ultima superstite dell'incidente sulla A4: le vittime salgono a 7
Romina Bannini, morta l'ultima superstite dell'incidente sulla A4: le vittime salgono a 7
Sabato 8 Ottobre 2022, 10:02 - Ultimo agg. 17:17
5 Minuti di Lettura

Il furgone si schianta contro un tir fermo in colonna e in A4 all’altezza del casello di San Donà-Noventa è l’inferno. Proprio nel tratto maledetto di quell'autostrada. Ad accartocciarsi sul retro dell’autoarticolato è un Ducato dell’associazione Centro 21 di Riccione che assiste persone con sindrome di Down. Muoiono in sei. Sul colpo. Intrappolati fra le lamiere. È in condizioni «molto gravi» ed è ancora in prognosi riservata all'ospedale Cà Foncello di Treviso l'educatrice Romina Bannini, 36 anni, coinvolta nell'incidente avvenuto ieri lungo l'A4 Venezia-Trieste. Lo ha precisato l'azienda Ulss trevigiana, dopo che si erano diffuse notizie sul decesso della donna. Bannini era seduta sul sedile posteriore del furgone finito sotto un Tir, ed era stata estratta dal mezzo in gravissime condizioni. Un nuovo bollettino sanitario dell'Ulss è previsto alle ore 17.

Ancora sangue sul tratto maledetto della A4

Ventisette sono le persone decedute in soli tre incidenti in quel tratto della A4 che attraversa un fazzoletto di terra a cavallo tra il veneziano e la provincia di Treviso. Spesso definite tragedie ma per chi le ha vissute sono stragi che purtroppo non trovano fine. Velocità, inadeguatezza della rete viaria, mezzi obsoleti che viaggiano senza controllo, ma anche molta disattenzione e soprattutto nessun rispetto del codice della strada. A Nordest lo sanno bene che attraversare il Veneto orientale in autostrada è un terno al lotto. Insomma c’è da aver paura a viaggiare in A4.

Eppure le segnalazioni dei cantieri non mancano, con tanto di messaggi sui pannelli o sull’App “Viaggiando” che indicano gli ostacoli come code o nebbia.

 

Le vittime: disabili, educatori e volontari

I deceduti sono il conducente, Massimo Pironi, 63 anni, ex sindaco della città romagnola, Valentina Ubaldi (22), Rossella De Luca (37) e il fidanzato Alfredo Barbieri (52), Francesca Conti (25), Maria Aluigi (34), tutti utenti della struttura per disabili. È in condizioni disperate, nel reparto di terapia intensiva del Ca' Foncello di Treviso dove è ricoverata, l’educatrice Romina Bannini di 36 anni, che era seduta sul sedile posteriore. Tutte le salme sono state trasportate all’obitorio di San Donà dove in serata sono giunti i familiari partiti da Riccione non appena la notizia della strage. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino e interrotto le manifestazioni per il centenario.

La ricostruzione della strage dei disabili del Centro 21

Il Fiat Ducato donato dal Lions Club al Centro 21 era partito nel primo pomeriggio da Riccione e si stava dirigendo nel borgo di Lauco, in provincia di Udine, dove nella giornata di oggi la comitiva avrebbe dovuto prendere parte all’iniziativa “Ventuno cuori in osteria” organizzata nella frazione di Vinaio in collaborazione con il centro per l’educazione Zaffiria di Rimini. In quel momento lungo la A4 erano segnalati rallentamenti a causa del traffico intenso tra Meolo–Roncade e il bivio A4/A28 (Nodo di Portogruaro). Il conducente del furgone, l’ex sindaco romagnolo Pironi, si ipotizza per un malore o un momento di distrazione, non sarebbe riuscito ad evitare l’impatto con il mezzo che lo precedeva, un tir in movimento lento a causa di una coda formatasi poco più avanti per un mezzo pesante andato parzialmente a fuoco. Un urto devastante, con il Ducato che dopo aver tamponato si è accartocciato sotto il camion. Sul posto si sono precipitati numerosi mezzi del 118 e dei vigili del fuoco oltre alle pattuglie della polizia stradale. L’autostrada si è trasformata in un inferno di fuoco e lamiere, con i soccorritori impegnati in una disperata corsa contro il tempo. 

La lista dei morti continua ad allungarsi

È un bilancio che va aggiornato praticamente a giorni alterni. Nel tratto della A4 che attraversa il Veneto orientale, da Portogruaro a Quarto d’Altino, passando per Cessalto, ogni chilometro c’è stato un incidente mortale. Lunedì 3 ottobre è toccato a Chiara Moressa, 40enne originaria di Piove di Sacco, che ha avuto solo la colpa di aver imboccato la A4. Aveva appena adottato un cagnolino quando con la sua Opel stava rientrando a casa. Entrata al nodo di Portogruaro aveva viaggiato per qualche chilometro nel tratto maledetto della A4 quando è stata schiacciata da un Tir che ha concluso la pazza corsa contro altri 5 mezzi pesanti. I soccorritori hanno cercato di farsi largo tra i rottami per soccorrere Chiara che purtroppo è rimasta stritolata tra i Tir

Il record negativo di vittime precedente: 13 morti nel 2003

Era il 13 marzo 2003 quando in quel tratto morirono in 13. Morti e feriti tra la nebbia e le fiamme. L’incidente si era verificato di mattina nel tratto Cessalto-Noventa, a causa della nebbia e dell’incendio scoppiato su un tir. Il bilancio fu tragico: tredici morti e 78 feriti, tra cui 15 in prognosi riservata, e quattro in pericolo di vita. 250 i veicoli coinvolti. Tra questi molti mezzi pesanti. Anche allora la Polstrada lanciò l’accusa: «Non è solo colpa della nebbia, ma dell’alta velocità». 

«Bisogna accellerare i lavori per la terza corsia»

«Basta. Bisogna fermare questa mattanza continua. Non può essere un caso, non lo è. Questo tratto dell’autostrada sembra diventato una sorta di triangolo delle Bermuda, ma qui non c’è nulla di imponderabile. A causare tutte queste tragedie ci potrà essere il fattore umano, ma da solo non può spiegare lo stillicidio continuo di incidenti mortali. Questa autostrada non è più in grado di assorbire il volume di traffico che la investe e i lavori per la terza corsia vanno accelerati». Il sindaco di Cessalto, Emanuele Crosato, è a pochi metri dal luogo in cui si è consumata l’ultima strage in A4, con altre sei croci piantate poco oltre il casello di Noventa, in corrispondenza di uno dei due parcheggi dell’outlet. «Proprio in questi giorni – aggiunge – sono stati contattati i proprietari dei terreni prospicenti l’autostrada per procedere con gli espropri e gli appalti per l’allargamento. Ma temo di non sbagliare se affermo che non saranno sufficienti i miei 5 anni di mandato per vedere realizzata la terza corsia da qua a Portogruaro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA