Ruba nei locali della chiesa ed il parroco mette la foto del ladro sul giornale: «Perché tutti ne siate consapevoli»

Don Antoniazzi ha coinvolto la comunità denunciando con un articolo sul settimanale della parrocchia i furti e i danneggiamenti a Mestre

Ruba nei locali della chiesa ed il parroco mette la foto del ladro sul giornale: «Perché tutti ne siate consapevoli»
Ruba nei locali della chiesa ed il parroco mette la foto del ladro sul giornale: «Perché tutti ne siate consapevoli»
Venerdì 23 Dicembre 2022, 15:33
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Prima ha rubato in chiesa, ma dopo l'attivazione della videosorveglianza, il ladro ha provato ad aggirare l'ostacolo cercando di saccheggiare i locali intorno alla parrocchia di Mestre. Ed ecco che don Gianni Antoniazzi della chiesa dei santi Gervasio e Protasio di Carpenedo, ha trovato il modo per far desistere il malintenzionato dal suo obiettivo: ha preso il fotogramma dai video e lo ha pubblicato sul settimanale della parrocchia. 

«Perchè tutta la comunità deve essere responsabile di quanto avviene nel territorio e non bisogna permettere che la malavita o quella che viene chiamata benevolmente microcriminalità, ne prenda possesso», ha detto Don Antoniazzi, a Il Gazzettino. 

Don Antoniazzi nel settimanale “Lettera Aperta”, un giornale di otto pagine che arriva in tutte le case del rione, ha descritto da bravo cronista quello che è accaduto: «Alle 3 di notte circa, un giovane incappucciato e con mascherina sul volto, ha preso un tombino e ha spaccato la vetrina della pasticceria...Di seguito ha preso un ceppo di legno che serviva da arredo per un’altra attività commerciale, e con quello ha provato a fare altri malanni sulle vetrine della piazza».

A corredo del testo, la foto del bandito, il cui volto è coperto dal passamontagna, con la trave sulle spalle intento a danneggiare i negozi. 

Video

«Se non ci sentiamo anche noi responsabili di quanto accade agli altri, allora va a finire che la rete sociale non matura, non cresce». Nella primavera del 2021, fu pubblicata la foto di un ladro sorpreso dalle telecamere interne alla chiesa, a rubare dalle cassettine delle offerte, anche se era un furto dettato dalla miseria. «È importante che noi diventiamo quanto più possibili responsabili del nostro territorio: non permettiamo che la malavita ne prenda possesso». 

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