Rubarono quadri di Rubens e Renoir: dopo un anno arrestata tutta la banda

Rubarono quadri di Rubens e Renoir: dopo un anno arrestata tutta la banda
Martedì 12 Giugno 2018, 13:02 - Ultimo agg. 18:49
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Due galleristi derubati, cinque malviventi arrestati. Tutto iniziò un anno fa. Erano convinti di poter ricavare circa 26 milioni di euro dalla vendita di due quadri di Rubens e Renoir, rispettivamente «La Sacra famiglia» e «Le fanciulle sul prato», i due galleristi (l'uno con due gallerie, una a Cagliari e la seconda a Londra, l'altra con una galleria ad Arona in provincia di Novara) derubati delle opere dai cinque malviventi arrestati oggi dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, a seguito di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Monza.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, partite dalle denuncie dei due derubati, i galleristi si erano incontrati con due dei cinque malviventi arrestati, che si erano finti facoltosi uomini d'affari di origine ebrea, uno di essere un diplomatico con passaporto israeliano. Per finalizzare la vendita dei due dipinti, i malviventi avevano organizzato un incontro con i venditori in un ufficio affittato a Monza sopra la sede del consolato dell'Albania, lo scorso aprile.
In quell'occasione erano riusciti, dopo aver caricato i quadri in auto, a fuggire senza lasciare traccia. Il primo appartenente al gruppo ad essere identificato dagli inquirenti, coordinati dal Pm di Monza Salvatore Bellomo, è stato un 54enne croato abitante a Trezzano sul Naviglio (Milano). Successivamente i carabinieri sono risaliti agli altri appartenenti al gruppo; si tratta di due fratelli monzesi di 52 e 59 anni e di un 62 enne di Vigevano (Pavia) e un 33 enne di Seregno (Monza), padre e figlio, che avrebbero messo a disposizione dei complici telefoni e supporto logistico per realizzare il furto. I primi tre arrestati sono ora nel carcere di Monza, mentre padre e figlio sono ai domiciliari. L'inchiesta ha permesso di individuare altri due presunti complici, un 60 enne bresciano e un 80 enne milanese, denunciati a piede libero. Il maggiore dei carabinieri Francesco Provenza ha spiegato che le indagini proseguono per risalire ai due dipinti, sui quali poi dovranno essere eseguiti tutti gli accertamenti del caso per validarne l'autenticità.
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