Rugby, Traoré: «Gesto razzista durante lo scambio di regali al Treviso, una banana marcia e risate». Poi le scuse dei compagni

Rugby, Charif Traoré denuncia: «Gesto razzista durante lo scambio di regali alla Benetton Treviso, per me una banana marcia»
Rugby, Charif Traoré denuncia: «Gesto razzista durante lo scambio di regali alla Benetton Treviso, per me una banana marcia»
Paolo Ricci Bittidi Paolo Ricci Bitti
Mercoledì 21 Dicembre 2022, 14:52 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 12:19
5 Minuti di Lettura

Questa volta Cherif Traoré, 28 anni, pilone sinistro del Benetton Treviso e della nazionale di rugby, non se n'è stato zitto. Forse perché si è sentito tradito da qualcuno che considera fratello e compagno di squadra e non da qualche maleducato razzista di quelli che si incontrano per strada o sui social. In molte squadre in questi giorni ci si ritrova per il Secret Santa, un momento molto british: ci si scambia regali che possono anche essere anonimi lasciando anche spazio all'ironia.

Ma fra i suoi doni il ragazzone, nato in Guinea e cresciuto dai sei anni d'età a Parma, ha trovato un sacchetto con una banana marcia. Un gesto di razzismo e nient'altro. Ma forse il pilone avrebbe pure lasciato perdere, archiviando un altro gesto di razzismo come quelli che di tanto in tanto è stato costretto ad affrontare in ambienti comunque lontani da quello del rugby in cui si è fatto largo fin dalle giovanili e dalla nazionale under 20 fino a conquistare 15 caps nella "maggiore" dal 2018 all'epoca affidata a Conor O'Shea. Quello che gli ha fatto male, più di un placcaggio, è che "molti dei miei compagni di squadra si sono messi a ridere".  Un gesto davvero inatteso in un club in cui da sempre giocano atleti di almeno tre continenti e di ogni religione.

E allora questa volta è scattata la denuncia sul suo profilo Instagram in attesa che anche la società trevigiana prenda provvedimenti.   

Traoré, una meta decisiva anche quest'estate contro il Portogallo, scrive: «Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male e vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere. Come se tutto fosse normale».

«Sono abituato - prosegue il giocatore - o meglio, mi sono dovuto abituare, a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista per cercare comunque di non inimicarmi le persone vicine. Ieri è stato diverso però. Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall'Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all'interno di piccole realtà, e questa volta voglio dire la mia... Ho deciso di non stare in silenzio questa volta per fare in modo che episodi come questo non succedano più per evitare che altre persone si ritrovino in futuro nella mia situazione attuale. E sperando - conclude - che il mittente impari una lezione». 

Il "mittente", da quanto si è appreso, si è poi scusato con Traoré, ma doveva pensarci prima. Molto banalmente il suo gesto ha fatto rimbalzare il Benetton Treviso sui siti web dei media di mezzo mondo, dal Times in giù per capirsi, con una "copertura" che i trevigiani non avrebbero nemmeno se vincessero una coppa europea. 

La nota della società 

Benetton Rugby comunica che nel pomeriggio odierno, presso il centro sportivo “La Ghirada”, l’intero gruppo squadra è stato convocato in seguito a quanto accaduto nei confronti del proprio giocatore Cherif Traore. La riunione aperta dalle parole del Presidente Amerino Zatta e del Direttore Generale Antonio Pavanello, i quali hanno ribadito a tutti i presenti la ferma posizione di condanna da parte della società verso ogni forma di espressione di razzismo e forma di discriminazione, è poi proseguita con le scuse rivolte da tutti i giocatori biancoverdi verso il proprio compagno di squadra. Cherif Traore, accettate le scuse dei compagni, ha dichiarato: “La riunione di questo pomeriggio è stata l’occasione per confrontarsi e capire come quanto fatto da un mio compagno in occasione dello scambio dei regali Natale sia puramente frutto di una idiozia e nient’altro. Ho apprezzato ed accettato le scuse sue e quelle dell’intera squadra. Sono contento del gesto e sono sicuro che quanto accaduto renderà il gruppo ancora più solido. Siamo una famiglia e come tale continueremo ad impegnarci dentro e fuori dal campo lottando, come sempre fatto, contro ogni forma di discriminazione” Alle parole di Traore hanno fatto seguito quelle del Presidente biancoverde Amerino Zatta: “Quanto accaduto nei confronti di Cherif non rispecchia in nessun modo la nostra identità ed i valori che da anni la famiglia Benetton in primis porta avanti.

Sono contento che Cherif abbia accettato le scuse capendo l’assurda stupidità compiuta da un proprio compagna di squadra. Sono certo che ciò rafforzerà il senso di coesione all’interno del gruppo e che un tale gesto non troverà mai più terreno fertile all’interno della nostra famiglia” “A nome dell’intera squadra ribadisco che condanniamo ogni espressione di razzismo e che nessuna forma di discriminazione è accettata all’interno del nostro spogliatoio. Siamo tutti consapevoli del fatto che determinati limiti non debbano mai essere oltrepassati. Infine, tengo a comunicare pubblicamente che come squadra abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno sociale intraprendendo un percorso finalizzato alla lotta contro qualsiasi forma di discriminazione” ha concluso il co-capitano biancoverde Michele Lamaro

© RIPRODUZIONE RISERVATA