Giovane scalatrice salvata a quota 2600 grazie alla foto postata su Facebook, ma è congelata

Giovane scalatrice salvata a quota 2600 grazie alla foto postata su Facebook, ma è congelata
Lunedì 31 Agosto 2020, 22:16 - Ultimo agg. 1 Settembre, 15:40
2 Minuti di Lettura
Cima del Mangart -  Lieto fine per una giovane  escursionista tedesca di 27 anni che è rimasta bloccata dal maltempo e dalla neve oggi nel tardo pomeriggio - 31 agosto - in cima al monte Mangart, in territorio sloveno. La sua richiesta d'aiuto è arrivata poco prima delle 17 al 112 e la Sores  ha subito allertato la stazione del Soccorso Alpino e Speleologico di Cave del Predil.

La giovane - che ha rischiato di morire per assideramento-  si trovava pochi metri sotto la cima ad una quota di circa 2600 metri bloccata su una cengia esposta sotto una nevicata ed è in ipotermia a causa del freddo. La ragazza ha raggiunto da sola la cima seguendo la via ferrata degli Sloveni e per competenza territoriale si è attivato subito il Soccorso alpino sloveno. Dal momento che la via di accesso più semplice è la normale alla vetta, che passa invece in territorio italiano dopo il Passo del Predil, l'operazione di soccorso ha visto coinvolte sia squadre slovene che italiane con 9 soccorritori sloveni e 3 italiani che  sono partiti alle 19.30 attrezzati con ramponi e altro materiale dal Rifugio Koča ná Mangrtù (1900 metri)  in condizioni di scarsa visibilità e sotto la perturbazione di pioggia e neve .

Un gruppo di tre soccorritori è partito con attrezzatura leggera per andare su in velocità e individuare la giovane, seguito poco dopo da altri 6 uomini con viveri e altro materiale a supporto. La giovane è riuscita a far capire dove si trovava anche grazie ad una foto  che aveva pubblicato lungo la salita sul profilo Facebook  che mostra un tratto della ferrata percorsa.


A far comprendere la sua posizione e le sue condizioni anche gli interpreti presenti al centralino del NUE.

IL SALVATAGGIO
La giovane scalatrice tedesca che era dispersa in quota  è stata raggiunta dai soccorritori: è in forte ipotermia.  Per poterla riportare a temperature "normali" le si sono dovuti togliere tutti gli abiti che indossava per inserirla in un sacco a pelo e aggiungere all'interno degli strumenti riscaldanti.

La ragazza non era in grado di camminare autonomamente ed è quindi stato necessario imbarellarla. Anche per questo motivo la discesa sarà molto lenta, dovendo attrezzare dei paranchi di calata per gestire la barella con più uomini e diverse manovre di sicurezza. In cima ci sono al momento dodici soccorritori: tre italiani e sei sloveni. Hanno da poco iniziato la discesa.

Altri tre soccorritori italiani attendono al rifugio sottostante a quota 1900 metri con viveri e abiti asciutti per coloro che arriveranno dalla cima.

IL PERCORSO dei soccorritori 
© RIPRODUZIONE RISERVATA