Roma, appalti truccati per il Giubileo:
dieci arresti

Roma, appalti truccati per il Giubileo: dieci arresti
Giovedì 3 Novembre 2016, 08:05 - Ultimo agg. 4 Novembre, 08:33
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Appalti truccati all'ospedale San Camillo di Roma. I carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nelle province di Roma e Frosinone, hanno arrestato 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, estorsione, falsità materiale in atti pubblici, peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, circa la gestione di appalti presso l'Ospedale San Camillo.
Le indagini si sono concentrate, in particolare, anche su appalti di lavori di ristrutturazione dell'ospedale realizzati in occasione del Giubileo della Misericordia  sul progetto per la ristrutturazione del pronto soccorso e la successiva realizzazione di nuovi posti letto per la Terapia Intensiva, e sulla ristrutturazione del Padiglione Lancisi.

I carabinieri procederanno al sequestro preventivo di tre immobili per un valore di oltre un milione di euro e delle quote societarie delle tre imprese coinvolte per un valore di 250mila euro circa. A quanto reso noto, l'indagine ha consentito di accertare l'esistenza di un fenomeno criminale all'interno dell'azienda ospedaliera che ha visto coinvolti 26 indagati. In particolare, è stata dimostrata la previsione a latere di un appalto di manutenzione, una serie di ulteriori servizi definiti fittiziamente come «complementari» e risultati essere poi duplicazioni di prestazioni già eseguite.


Le intercettazioni «Se c'hai la mentalità di fare l'artigiano, ritorna a fare l'artista ma se vuoi fare l'imprenditore me devi da retta...». Questa intercettazione rende l'idea del ruolo apicale rivestito dall'architetto Alessandro Agneni all'interno dell'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini. Agneni, da stamattina in carcere, descriveva il sistema piramidale del quale era il vertice il 22 luglio del 2015 in un colloquio con Giovanni Trani, detto «Ivan», finito ai domiciliari. Nell'ordinanza di custodia cautelare di circa 200 pagine, il gip Flavia Costantini precisa che «nel prosieguo della conversazione l'architetto allude a un sistema a forma di piramide che andava necessariamente adottato al fine di controllare tutte le commesse, non solo quelle del San Camillo».
«Facciamo sto tipo di organizzazione - aggiunge Agneni nella conversazione intercettata - quindi gli operai fanno riferimento a voi, voi fate riferimento a me, e io faccio riferimento a 'Danielè (Saccà ndr), così a piramide. Per voi va bene, diciamo che questa è l'impostazione 'Ivan'». Agneni poi va avanti aggiungendo: «però ecco 'Ivan' bisogna costruì una matrice per il controllo delle commesse e diciamo che lui, alla fine, gli portò tutte le settimane il controllo della matrice di tutti i soldi che ho messo, quello dell'avanzamento dei lavori, con il personale impiegato con i costi di gestione insomma, la solita insomma procedura di controllo».

La replica del San Camillo  «Il nostro ospedale risulta essere parte lesa dai comportamenti dei responsabili dei reati per i quali da stamattina sta operando la magistratura attraverso i carabinieri». Lo dichiara il direttore generale dell'ospedale San Camillo di Roma, Fabrizio d'Alba, dopo i 10 arresti per l'accusa di appalti truccati, anche per lavori di ristrutturazione realizzati in occasione del Giubileo della Misericordia. «Sui temi evidenziati dagli inquirenti - ricorda il Dg - l'azienda, nella persona del direttore generale protempore Antonio D'Urso, aveva riscontrato alcune irregolarità nell'ambito dei procedimenti amministrativi di affidamento degli appalti e segnalato il tutto all'autorità competente, dando in questo modo fattivo contributo alle indagini.
Contestualmente l'azienda aveva avviato tutte le procedure interne nei confronti del dipendente 'direttore della struttura tecnicà - conclude il manager - arrivando già a inizio del 2016 al licenziamento dello stesso».

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