San Valentino alle terme, aprono 20 hotel "contingentati": ma è tutto esaurito per il weekend

Terme, aprono 20 hotel "contingentati", ma è tutto esaurito per il weekend di San Valentino
Terme, aprono 20 hotel "contingentati", ma è tutto esaurito per il weekend di San Valentino
di Eugenio Garzotto
Mercoledì 10 Febbraio 2021, 09:56 - Ultimo agg. 10:31
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Prenotazioni contingentate negli hotel del bacino termale. Gli alberghi di Abano e Montegrotto non accoglieranno più del sessanta per cento delle richieste sul totale dei posti-letto. Questa la strategia dell’associazione di categoria in vista dell’ormai prossimo avvio della stagione 2021. Con il fine settimana di San Valentino che rappresenterà il primo banco di prova per un comparto messo al tappeto dalla pandemia. «Si tratta di una scelta che si pone un duplice obiettivo – spiega Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme Euganee -; da un lato, continuare a garantire elevati standard di sicurezza per la nostra clientela; dall’altro, permetterci di riaccendere, anche parzialmente i motori dell’attività economica. Ne abbiamo un bisogno impellente: l’intera categoria è alla canna del gas».

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E la mossa, secondo le prime verifiche da parte dell’ente alberghiero, sta dando già i suoi frutti. Continua infatti Boaretto: «Attualmente, possiamo contare su oltre una ventina di stabilimenti, su novantacinque totali, che a breve riapriranno i battenti. E tutti sono vicini a raggiungere o hanno già raggiunto la percentuale prefissata». L’impennata delle prenotazioni si è registrata negli ultimi quattro, cinque giorni.

Per il week-end del 13 e 14 febbraio sono attesi dai 2.200 ai 2.500 arrivi per circa 5.000 presenze.


LE MISURE
«É una notizia confortante. Il passaggio alla zona gialla consente a molte categorie economiche di riprendere la propria attività, ma anche a tante persone di concedersi un momento di relax dopo un anno di paura, ansia e tensione – puntualizza Boaretto -. La capienza ridotta consentirà ai nostri clienti di muoversi rispettando un corretto distanziamento, ma senza rinunciare a nulla. Va infatti tenuto presente che siamo ancora nella stagione fredda, in cui gli spazi interni sono maggiormente frequentati. Tutto ciò, unito alle misure di sanificazione e controllo che le nostre strutture hanno messo in atto sin dall’inizio, ci pone nelle condizioni di accogliere in tranquillità e sicurezza».
Questo ovviamente non significa che gli effetti della crisi devastante del 2020 siano destinati a diventare un ricordo. Boaretto, infatti, non nasconde i suoi timori. «Abbiamo pagato più di tanti altri, siamo stati additati a untori. E non vorremmo finire nuovamente sul banco degli imputati se, disgraziatamente, la curva dei contagi tornasse a salire. Siamo rimasti chiusi per quasi un anno, eppure l’Italia è stata investita da ben due ondate del virus. Mi pare la prova più lampante che non siamo mai stati noi il problema».

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GLI APPELLI
Il presidente dell’associazione di categoria lancia infine due appelli. Il primo agli esercenti del settore della ristorazione e ai titolari di pubblici esercizi: «Adottino anche loro la strategia del contingentamento delle prenotazioni, sempre e comunque. É tutto il settore turistico, compreso l’importante indotto, che deve ripartire prima che sia troppo tardi». Il secondo lo indirizza direttamente alle istituzioni, in primis al Presidente del Consiglio “in pectore” Mario Draghi: «Chiediamo almeno un quinquennio di franchigia su tasse e tributi».
La speranza per una ripresa viene espressa anche dai sindaci delle due località termali. Oltre all’annuncio della guardia alta contro eventuali assembramenti.

 

«La folla di Padova dopo il passaggio in fascia gialla qui non la vedremo mai – dice il primo cittadino di Abano Federico Barbierato -. Il capoluogo ha un bacino d’utenza che è dieci volte il nostro. Ma non abbassiamo il livello di attenzione. Per favorire la ripresa, siamo impegnati in importanti iniziative promozionali, come gli spot durante la trasmissione Master Chef». «Nelle ultime settimane, un locale è stato sanzionato perché accoglieva clienti al banco – dichiara il collega di Montegrotto Riccardo Mortandello -, ma solo dopo una serie di avvertimenti. Altri si sono messi subito in regola. Al pugno di ferro preferiamo la collaborazione consapevole dei cittadini».

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