Tragedia alla Sapienza, il prefetto Pantalone: «Bene divertirsi, ma con regole, mai più party illegali negli atenei»

Il prefetto Gerarda Pantalone
Il prefetto Gerarda Pantalone
di Alessia Marani
Lunedì 24 Giugno 2019, 01:25 - Ultimo agg. 25 Giugno, 14:18
3 Minuti di Lettura
Prefetto Gerarda Pantalone la morte di Francesco Ginese a La Sapienza è un fatto molto grave.
«Un fatto gravissimo andato al di là di ogni previsione. La problematica degli eventi dentro l’università che richiamano migliaia di persone, non a caso, era stata oggetto di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica l’altra settimana al quale, su sollecitazione del Questore, avevo invitato il Rettore Eugenio Gaudio».

Che cosa vi siete detti nell’occasione?
«Il Questore voleva conoscere meglio i presupposti di queste feste, sapere se erano autorizzate e quali fossero le regole che le disciplinano. Soprattutto in vista della Notte Bianca del week-end appena passato e della stagione estiva in cui gli appuntamenti si moltiplicano».

E quali sono i criteri emersi?
«Il Rettore ha spiegato che a fare la differenza è soprattutto la valenza culturale degli eventi. Senza un adeguato contenuto culturale, l’autorizzazione non scatta e in questo caso lui manda una preventiva segnalazione alla Questura».

Dopodiché?
«Ecco, con il Questore abbiamo chiesto un passo in avanti».

Ovvero?
«Che oltre a mandare un’informazione, nel caso ravvedesse, in base agli elementi in suo possesso, di essere di fronte a un evento a larga partecipazione e potenzialmente pericoloso, di chiedere direttamente l’intervento delle forze dell’ordine. Del resto, se un evento non è autorizzato, vuol dire che delle perplessità ci sono. E il Rettore ne ha convenuto, condividendo il nostro approccio».

Aspettavate, dunque, un input?
«La polizia, di solito, non entra in una università che è luogo di libero sapere e di cultura. E sia chiaro. Nessuno vuole andare a vietare o a limitare gli spazi per la libertà degli studenti, l’intento è piuttosto di assicurare quel contesto di rispetto e di regole che disciplinano ogni manifestazione a grande partecipazione per la stessa sicurezza dei ragazzi».

Dal commissariato della Sapienza nell’ultimo anno sui tavoli della Questura si erano accumulate continue segnalazioni di feste non autorizzate...
«Per cui il Questore si era posto la questione e in vista dell’estate ha chiesto la riunione del comitato. L’obiettivo era, e rimane, quello di mettere le istituzioni dello Stato tutte attorno a uno stesso tavolo per regolamentare al meglio il fenomeno in chiave collaborativa».

Eppure è arrivata la Notte Bianca e ci sono nuovi happening in calendario.
«Su quanto accaduto venerdì notte, riguardo all’incidente del ragazzo, c’è un’attività di indagine della magistratura. Sono accertamenti d’obbligo e riservati per cui lasciamo che facciano il loro corso. Non è da oggi che le forze dell’ordine stanno lavorando su questo ed altri eventi, relazionando e informando la Procura puntualmente».

Alla luce del drammatico incidente di Francesco, tornerete a riunirvi?
«Stiamo seguendo la questione e se alla luce di questo fatto potranno essere meglio definite le regole comportamentali di questi eventi, lo faremo».

Il ministro Bussetti ha detto “mai più discoteche abusive dentro una università”.
«Se ci viene chiesto, noi entriamo. Continuiamo a mantenere fede alla prassi, ma mettiamo in evidenza l’esigenza che le manifestazioni si svolgano all’insegna di determinate regole. È bello e auspicabile che i giovani si incontrino, parlino, dialoghino, però chiunque lo deve fare in sicurezza, nel rispetto degli altri e delle regole». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA