Morto per recuperare il cellulare, la fidanzata Sara Bragante: «Non volevo arrampicarmi, soffro di vertigini. Ma lui ha insistito»

Morto per recuperare il cellulare, la fidanzata Sara Bragante: «Non volevo arrampicarmi, soffro di vertigini. Ma lui ha insistito»
Morto per recuperare il cellulare, la fidanzata Sara Bragante: «Non volevo arrampicarmi, soffro di vertigini. Ma lui ha insistito»
Martedì 23 Agosto 2022, 08:22 - Ultimo agg. 17:24
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«Stavamo insieme da sei mesi, Andrea era splendido, l'unico che mi ha sempre rispettata. Presto saremmo andati a convivere, voleva due bambini». Sara Bragante, 27 anni, è la fidanzata di Andrea Mazzetto, l'imprenditore trentenne che sabato precipitato nel vuoto durante un'escursione sull'altopiano di Asiago. Oggi ricorda così, intervistata dal Corriere della Sera, il legame con partner.

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Morto per recuperare cellulare, la fidanzata Sara Bragante: «Ad Andrea piaceva arrampicarsi»

«Sabato mattina siamo partiti per una breve escursione fino all'Altar Knotto (sperone di roccia a forma di altare). Alla fine del sentiero c'è una breve ferrata, e quando siamo arrivati ai piedi del masso ha deciso di salirci. Lo faceva sempre: ad Andrea piaceva arrampicarsi».

Non a Sara, che soffre di vertigini. La sprona a salire quel giorno: «Dalla cima ha insistito perché lo raggiungessi, anche se non volevo. Mi sono lasciata convincere e da lassù abbiamo scattato alcune foto. Poi mi ha chiesto di mettermi in posa sul ciglio del masso».

Il momento in cui è caduto il cellulare

«Dopo aver scattato la foto si è avvicinato per mostrarmela: ero pallida in volto. Le gambe mi tremavano, e in quel momento ho avuto un giramento di testa per le vertigini: ho rischiato di perdere l'equilibrio e Andrea mi ha afferrato la mano lasciando cadere il telefonino che è finito di sotto, tra i cespugli». Ha deciso di recuperarlo perché lì c'era tutto il suo lavoro: le fatture, i documenti dell'azienda.

La voce della madre

Sara aiuta il fidanzato per recuperare il cellulare. «Volevo dimostrargli che potevo aiutarlo - dice al Corriere della Sera -. Così, senza dirgli nulla, ho provato a scendere da un altro lato. Ma ho sentito la voce di mia madre, morta nel 2018, che mi ha detto: "Ferma, torna indietro prima che sia troppo tardi". Mi sono spaventata e in un attimo ero al punto di partenza. Andrea nel frattempo era risalito e mi ha raggiunto».

Il piede incastrato

Andrea sceglie un altro punto da dove provare a recuperare il cellulare. «L'ho sentito dire che aveva un piede incastrato. E appena è riuscito a liberarsi, la roccia si è sgretolata ed è scivolato. In realtà è un volo di pochi metri ma, finendo sullo spiazzo ai piedi della roccia, è subito rotolato in avanti, verso il baratro. L'ho sentito gridare. Ed è sparito».



L'ultimo selfie

Sara dice di aver pubblicato il selfie perché «Andrea amava scattare fotografie e pubblicarle sui social: non per vanità ma solo per averle a portata di mano e poterle riguardare ogni volta che voleva. Per lui Instagram era l'equivalente dei vecchi album fotografici. Per questo ho pubblicato lo scatto: volevo ricordarlo in quell'ultimo momento di felicità, come avrebbe fatto lui».

Gli hater

Non tutti sono stati d'accordo con la scelta di Sara di pubblicare l'ultimo selfie scattato con Andrea. «Mi augurano di fare la fine di Andrea. Ho bloccato i miei profili ma gli hater continuano. Non pensavo che Instagram potesse trasformarsi in questo».

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