La conduttrice veneta al bimbo calabrese: «Verrete tutti qui a cercare lavoro». Scoppia la polemica

Sara Pinna, la frase della conduttrice veneta al bimbo calabrese: «Verrete tutti qui a cercare lavoro»
Sara Pinna, la frase della conduttrice veneta al bimbo calabrese: «Verrete tutti qui a cercare lavoro»
Domenica 29 Maggio 2022, 19:45 - Ultimo agg. 31 Maggio, 09:31
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Lo scorso 20 maggio il Cosenza ha battuto il Vicenza per 2-0 nella gara di ritorno dei playout di Serie B, condannando i biancorossi alla retrocessione in C. Nel post-partita, all'esterno dello stadio Marulla del capoluogo calabrese, il giornalista della tv locale veneta Tva ha intervistato alcuni tifosi della squadra di casa. Un papà e suo figlio di 7 anni esprimono la propria gioia per la vittoria del Cosenza e il piccolo alle telecamere esclama: «Lupi si nasce!». Il riferimento è all'animale simbolo della squadra rossoblù. Una frase che ha scatenato la reazione della conduttrice Sara Pinna, che dallo studio della trasmissione "Terzo Tempo biancorossa" ha risposto al bambino con un'affermazione destinata a sollevare un polverone. La giornalista, infatti, ha detto: «E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro».

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Cosenza-Vicenza, la frase della conduttrice e la risposta del papà del bambino

Un'uscita che ha fatto arrabbiare tante persone, ma soprattutto il padre del bambino, che attraverso la pagina "Movimento 24 Agosto" ha pubblicato una lettera di risposta a Sara Pinna: «Ha dimostrato di essere anzitutto poco sportiva, oltre che ignorante e con non pochi pregiudizi - scrive l'uomo -, prima di parlare è necessario pensare bene a cosa si dice».

Nel testo si legge: «Domenico (questo il nome del bambino, ndr) è figlio di due imprenditori calabresi che amano la propria terra e che certamente con non poca fatica dimostrano quotidianamente di voler contribuire per migliorarla e supportarla nel pieno delle proprie possibilità».

Il padre di Domenico non usa mezzi termini: «Lei, con la sua qualifica da giornalista, dovrebbe ben sapere e dimostrare a coloro i quali si rivolge cosa sono etica e morale. Due qualità a lei sconosciute a quanto pare. In ogni caso, qualora nella propria terra mancasse lavoro non ci sarebbe comunque da vergognarsi a cercarlo altrove». La lettera si conclude così: «La invito, senza rancore, a visitare la Calabria così che possa anche lei capire che terra meravigliosa è e quanta bella gente la abita, noi a differenza Sua, detestiamo i pregiudizi e il razzismo proprio non ci appartiene. Nascere lupi vuol dire amare i colori della propria squadra e supportarla in tutto e per tutto. Nessuno invece nasce ignorante, alcuni ahimè decidono di diventarlo. Vorrei ricredermi e sperare che non sia il suo caso».

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