Sci, la rabbia delle Regioni, Bonaccini: «Metodo inaccettabile. Spero sia l'ultima volta». Zaia: «Ora si paghino i danni»

Sci, la rabbia delle Regioni, Bonaccini: «Metodo inaccettabile. Spero sia l'ultima volta». Zaia: «Ora si paghino i danni»
Lunedì 15 Febbraio 2021, 09:51 - Ultimo agg. 17:50
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 «C'è rabbia. Spero sia l'ultima volta, non è più tollerabile. Impararlo a poche ore prima, oltre al danno c'è la beffa. È inaccettabile». Così, il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ha replicato, intervenendo alla trasmissione Mattino 5 a chi gli chiedeva un commento sulla decisione del Governo di spostare la riapertura degli impianti di sci al 5 marzo. 

«Abbiamo imparato dalle agenzie di stampa cosa sia successo - ha aggiunto-: chiediamo agli esperti meno interviste e un pò' più di lavoro dove si deve discutere.

I cittadini non capiscono più nulla. Questo metodo è inaccettabile». 

«Le Regioni che avrebbero riaperto oggi, Lombardia e Piemonte, hanno saputo del nuovo stop quattro ore, dico quattro ore, prima della riapertura possibile degli impianti. Dietro alla montagna invernale ci sono sì gli impianti di risalita, i grossi operatori. Ma c'è anche una nuvola densa di piccole attività, dalla ristorazione ai maestri di sci, che non è codificata ma è imponente. Ci sono gli stagionali ... Il danno è colossale».

Così Luca Zaia al Corriere della Sera. E aggiunge che con il nuovo improvviso stop alla riapertura degli impianti sciistici «ora non si può parlare solo di ristori. In questo caso ci vorranno degli indennizzi». Sono necessari dei risarcimenti, afferma il governatore del Veneto, «perché in questo caso, nella prospettiva di riaprire a breve, gli operatori avevano già battuto le piste e messo le indicazioni, bar, ristoranti e rifugi avevano fatto magazzino, gli stagionali si erano diretti in montagna ... A tutte queste persone dici di no il giorno prima? Dopo investimenti particolarmente gravosi, dopo una stagione come quella che è stata? Non ci sono parole per descrivere la rabbia, motivata, dei nostri operatori. È una decina di giorni che assistiamo a un crescendo di dichiarazioni da parte di tecnici e scienziati sull'apertura o meno degli impianti. Un maggior anticipo ci poteva stare ... Io avevo fatto l'ordinanza proprio per tener fuori il Carnevale, ma il punto è un altro: mi rifiuto di pensare che occorrano i dati del venerdì per decidere che bisogna tenere chiuso il lunedì. Lo dico proprio per il rispetto che porto agli scienziati»

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