Tutto su Tiktok, il social più amato da hooligan e tifosi organizzati. Prima, durante e dopo, a scavare bene, si trovano non poche tracce dei tafferugli di domenica scorsa. Siamo in una sorta di galleria umana, quella legata ai canali di comunicazione utilizzati dai supporter delle due squadre. Qui c'è un po' di tutto. Assalti, feriti, strategie, appostamenti, raid della polizia, bilancio finale dei tafferugli. Sta tutto lì, in questi audio che sono girati - anche in modo vorticoso - pochi minuti dopo gli scontri di domenica scorsa. E non solo. Digos al lavoro, possibile che tramite alcune chat attenzionate, vengano fuori anche altri elementi relativi alla pianificazione del doppio assalto sulla A1.
Ma proviamo a raccontare il romanzo criminale degli hooligan alla luce di video e audio finiti al centro di fascicoli di indagine, su cui sono al lavoro almeno tre Procure, tra Arezzo, Roma e Napoli.
A parlare è un giovane uomo dall'accento romano. Commenta tramite un vocale cosa è accaduto dalle undici del mattino in poi, all'altezza della stazione di servizio di Badia al Pino.
«Tutto spaccato. Sta su un'altra auto, su un'altra macchina, lo devono portare in ospedale». A parlare è un altro cittadino dall'accento romano, che parla in riferimento a un'azione che vedrebbe protagonisti sempre i napoletani contro i romanisti.
Ma cosa accade ora? Fallito il tentativo di chiudere il cerchio attorno ai più facinorosi tramite gli arresti in differita, non resta che procedere sfruttando il materiale messo a disposizione in questi anni. Si punta a verificare in particolare, quali sono stati i vessilli piazzati a Genova, sugli spalti del Marassi, in occasione del match del Napoli contro la Sampdoria. Tante le presenze degli ultrà dei Mastiffs, il gruppo conosciuto anche perché guidato in passato da Genny a carogna, capo-popolo a Roma ai tempi della tragica finale di Coppa Italia in cui perse la vita Ciro Esposito. Subito dopo l'inferno dell'A1, almeno 200 supporter azzurri sono tornati a Napoli. Erano soggetti legati a Brigata Carolina di Curva A e a Ultras 72 (gruppo radicato nel rione popolare della Loggetta, in zona rione Traiano), che si sarebbero dileguati dopo l'inferno in autostrada. È lo stesso tragitto che ha visto protagonista Antonio Marigliano, il presunto teppista scarcerato ieri mattina dal gip di Napoli. È stato trovato a casa lunedì notte e ha dichiarato di non aver proseguito nel percorso verso Genova, quando ormai la situazione - in materia di ordine pubblico - era completamente degenerata. Lavoro per gli analisti del tifo organizzato, in una vicenda che era stata scandita anche da alcune segnalazioni della vigilia. Che domenica scorsa ci fossero possibilità di incroci pericolosi era stato indicato dagli investigatori della Capitale, in un osservatorio permanente sulle dinamiche del tifo organizzato dove non sono scattati provvedimenti preventivi.