Scuola, subito centomila assunzioni. Giovedì voto di fiducia al Senato

Scuola, subito centomila assunzioni. Giovedì voto di fiducia al Senato
Martedì 23 Giugno 2015, 18:37 - Ultimo agg. 25 Giugno, 08:54
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«Abbiamo autorizzato la fiducia, vediamo se sarà posta». Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine del Consiglio dei ministri parlando della riforma della scuola.



«Il tema è sempre quello, c'è stato uno sforzo con il maxiemendamento per cercare di farsi carco delle posizioni diverse. Se ci sarà un dibattito parlamentare tranquillo noi volentieri eviteremo il ricorso al voto di fiducia - ha detto il premier -. Ma è chiaro che se la riforma va in porto ci sono 100mila assunti e gli investimenti. Se non va in porto per carità, rispetto per tutti, ma le assunzioni saranno 20-25mila e la situazione resterà quella che è».



Il maxi emendamento sulla rifiorma della scuola presentato dai relatori in commissione Istruzione del Senato «contiene molto chiaramente la fattibilità assoluta e concreta del piano assunzionale» di 100mila docenti precari «così come è stato concepito dal governo, nel rispetto dei tempi che sapete, quindi di questo anno scolastico. C'è la possibilità che il provvedimento vada a buon fine come noi ci auguriamo. Ora si tratta di procedere speditamente con i lavori al Senato», dice il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.



La riforma approderà mercoledì pomeriggio in aula al Senato senza l'ok della commissione Istruzione e senza i relatori. Secondo quanto riferito dal presidente dei senatori della Lega, Gian Marco Centinaio, il governo intende mettere giovedì la fiducia sul testo del maxi-emendamento. L'obiettivo, ha aggiunto Centinaio, è di concludere giovedì l'esame in Senato del disegno di legge.



«Stamattina - ha aggiunto il ministro al termine della seduta della commissione Istruzione del Senato - i relatori hanno presentato un emendamento sostitutivo del ddl di legge che tiene conto molto efficacemente - è un ottimo lavoro di sintesi - di alcune richieste, quelle fondamentali, che erano state frutto del dibattito in Settima commissione».



Giannini ha poi auspicato che il ddl vada a buon fine «perché è un grande progetto culturale per il Paese e mette 3 miliardi di euro nelle casse della scuola italiana pubblica».



Il maxiemendamento presentato oggi in Commissione Istruzione del Senato «è sostitutivo dell'intero testo» del ddl scuola e «raccoglie quanto abbiamo ascoltato durante le audizioni al Senato e il dibattito in Commissione. Ci sono alcuni punti rilevanti di miglioramento del testo: per esempio viene migliorato l'equilibrio del comitato che deve stabilire i criteri per assegnare ai docenti la quota premiale. Vogliamo invitare le opposizione e tutti i membri di commissione a leggere con attenzione questo emendamento». Così la relatrice del ddl scuola, Francesca Puglisi.



Parlando con i cronisti al termine della seduta, Puglisi ha spiegato che il maxiemendamento non modifica la chiamata diretta degli insegnanti, che però slitta all'anno scolastico 2015-16, né la durata del mandato dei presidi, «già stabilita nella legge 165 del 2001».



I dirigenti scolastici verranno valutati anche da ispettori esterni secondo «una serie di parametri dettagliati in questo emendamento». Nel piano di assunzioni straordinario dei docenti precari «entreranno anche alcuni idonei» del concorso 2012. Nel testo si precisa che verranno immessi in ruolo a settembre sia i precari delle graduatorie a esaurimento sia i «soggetti iscritti a pieno titolo nelle graduatorie del concorso pubblico del 2012».



Arriva poi un membro esterno a valutare gli insegnanti. Il maxiemendamento dei relatori al ddl scuola stabilisce che nel Comitato per la valutazione dei docenti ci sarà anche un «componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici».



Ministero dell'istruzione inoltre dovrà bandire, «ferma restando la procedura autorizzatoria», entro il «primo dicembre 2015, un concorso per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali», per la «copertura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di tutti i posti vacanti e disponibili nell'organico dell'autonomia, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio», prevede ancora il comma 113 del maxiemendamento al ddl.



«Avevamo chiesto di ridurre drasticamente il numero degli emendamenti - ha concluso Puglisi - e non è stato fatto, quindi abbiamo fatto una controproposta che raccoglie contenuti di molti emendamenti e del dibattito. Ci sono punti qualificanti, come la carta dello studente inserita nella delega sul diritto allo studio e il limite di 100 mila euro per lo school bonus, posti dalle opposizioni e abbiamo pensato di inserirli nella proposta».



«Se la riforma della scuola andrà in porto ci saranno centomila nuove assunzioni, un grande investimento sugli insegnanti e una riorganizzazione con il cosiddetto organico funzionale, altrimenti ci sarà il regolare turn over con 20, 25 mila assunzioni», ha ribadito oggi il premier Matteo Renzi.



«Non è previsto nessun cambio del calendario delle vacanze nella riforma della scuola. Di questo parleremo solo dopo che sarà approvata la riforma», ha poi assicurato il premier.



«Non ci pare che nel maxiemendamento presentato oggi in commissione sia stato recepito alcunché delle nostri critiche alla riforma della scuola», affermano la presidente del gruppo Misto-Sel Loredana De Petris e la senatrice di Sel Alessia Petraglia.



«Per noi il testo di sintesi presentato dai relatori in Commissione non cambia l'impianto sostanziale della riforma: resta il preside manager, resta la chiamata diretta, resta l'ingerenza dei privati nella scuola pubblica statale e gli sgravi per le paritarie. Resta, in sostanza, tutto ciò che il M5S e l'intero mondo della scuola contestano da mesi». Lo affermano i parlamentari M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.