Aereo caduto, tra le vittime Sebastiano Tusa: l'archeologo assessore che amava la ricerca in mare

Sebastiano Tusa l'archeologo assessore che amava la ricerca in mare
Sebastiano Tusa l'archeologo assessore che amava la ricerca in mare
di Michela Allegri
Lunedì 11 Marzo 2019, 07:34 - Ultimo agg. 12:53
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Da ieri a Palazzo Belmonte Riso, a Palermo, e negli uffici della Regione Siciliana le bandiere sono a mezz'asta in segno di lutto. A casa di Sebastiano Tusa, archeologo di fama mondiale con la passione per la politica, morto nella tragedia aerea di Addis Abeba, l'attesa viene spezzata da una telefonata: «Mi hanno chiamato dalla Farnesina, non ci sono superstiti». Intorno alla moglie Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del museo d'arte contemporanea di Palazzo Riso, ci sono amici e parenti. «Spero di avere almeno una tomba su cui piangere mio marito», dice tra le lacrime. Prima di Natale, aveva accompagnato il marito a Malindi e avevano fatto la stessa rotta. Fuori, i mondi della cultura e della politica si stringono intorno alla moglie e ai due figli dello studioso, assessore ai Beni culturali per la Regione Siciliana nella giunta guidata da Nello Musumeci. Archeologo conosciuto in tutto il pianeta, Tusa aveva ereditato dal padre Vincenzo - pure lui studioso di caratura internazionale - l'amore per la storia delle civiltà antiche.

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LE SCOPERTE
Decine le scoperte straordinarie di Tusa, 66 anni, che aveva rivoluzionato lo studio dell'archeologia subacquea in Sicilia. Era stato lui, durante una ricerca nel mare in cui nel 241 avanti Cristo si svolse la battaglia delle Egadi che concluse la prima guerra punica, a recuperare reperti delle navi cartaginesi distrutte dalla flotta romana. E ancora: aveva condotto missioni a bordo di una nave romana nelle acque di Gela, e anche al largo di Pantelleria, dove nel 2004, durante gli scavi da lui diretti, furono trovati tre ritratti imperiali. Ha organizzato ricerche anche in Pakistan, Iran e Iraq. Una passione, quella per la storia, tramandata ai figli: Vincenzo, 28 anni, è pure lui archeologo e vive a Londra, mentre Andrea, 24 anni, è paletnologo.
 
 

Docente di Paleontologia all'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, primo Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana nel 2004, Tusa era stato chiamato un anno fa a guidare l'assessorato ai Beni culturali, dopo le dimissioni del critico Vittorio Sgarbi, deputato alla Camera. «Resta il suo pensiero, l'intelligenza, la gentilezza - dice Sgarbi - In pochi casi lo scienziato si era fatto politico con tanta naturalezza». Tusa aveva investito nel rilancio delle politiche culturali promuovendo numerose iniziative: una mostra su Antonello da Messina, ospitata al Palazzo Reale di Milano, un incontro a Palermo con Zahi Hawass, il massimo studioso delle piramidi egiziane. Aveva realizzato una prefazione a un libro di Dario Piombino-Mascali, uno dei maggiori esperti di mummie, che ieri ha ricordato il collega: «Sensibilità umana preziosa». Cordoglio anche dal direttore del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo.



IL VIAGGIO

Tusa era diretto in Kenya, per partecipare a una conferenza internazionale promossa dall'Unesco.
Doveva esporre i risultati delle ricerche sottomarine condotte dal suo staff. Due sere fa aveva inviato 13 mail al suo più stretto collaboratore, Salvo Emma, che lo ha seguito in molti viaggi e lo aveva accompagnato nel novembre scorso a Malindi per stipulare un accordo con il governo keniota. «Perdo un amico e perdiamo un grande studioso», commenta commosso Emma.

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