Seguiva le ragazze col monopattino e le violentava, il 21enne: «Prendevo alcol e psicofarmaci, non ricordo nulla»

Seguiva le ragazze col monopattino e le violentava, il 21enne: «Prendevo alcol e psicofarmaci, non ricordo nulla»
Seguiva le ragazze col monopattino e le violentava, il 21enne: «Prendevo alcol e psicofarmaci, non ricordo nulla»
Giovedì 1 Settembre 2022, 11:49 - Ultimo agg. 12:38
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Seguiva le ragazze con il suo monopattino, le aggrediva e le violentava: per questo un ragazzo di 21 anni è stato arrestato nei giorni scorsi a Milano. Ma di quelle aggressioni, incredibilmente, il giovane avrebbe detto di non ricordare nulla: non ha ricordi precisi «di quelle sere», avrebbe affermato, perché «bevevo e assumevo psicofarmaci». E non ha saputo dire dove fosse in quei momenti ma, ha aggiunto, «non mi sembra che siano cose che potrei commettere io», perché ha sostenuto di aver un «buon rapporto» con le ragazze. Il 21enne si è difeso così, nell'interrogatorio davanti al gip di Milano Roberto Crepaldi. 

Da quanto si è appreso, il giovane, assistito dal legale Nunziato Romano (oggi sostituito dal collega Walter Massara), sarebbe apparso confuso. Si è difeso, in sostanza, cercando di spiegare che non ha ricordi di quelle sere, tra maggio e giugno scorso, in cui avrebbe seguito e abusato delle quattro giovani, perché in quel periodo beveva alcol e assumeva psicofarmaci.

Allo stesso tempo, ha messo a verbale anche che non è da lui commettere violenze sessuali, perché ha rapporti normali e buoni, ha sostenuto, con le donne. Ha detto che quello zaino e quegli indumenti che indossava il presunto violentatore, ripreso nelle immagini delle telecamere di sorveglianza, potrebbero essere sì i suoi (oggetti simili sono stati sequestrati nella sua abitazione), ma lui non ha ricordi di quelle sere.

Ha raccontato pure di aver iniziato un percorso terapeutico, anche con assunzione di farmaci, dopo la morte del padre. Morte del genitore, come causa scatenante dei suoi problemi, a cui aveva fatto riferimento anche quando era stato sentito nel processo per maltrattamenti ai danni della madre, che si è chiuso con una condanna per lui in primo grado. Allo stato, comunque, la difesa non ha depositato documenti medici per attestare l'assunzione di psicofarmaci. E non ha depositato istanze di revoca della misura cautelare dei domiciliari. L'inchiesta, come si legge nell'ordinanza, vede al centro «quattro diversi episodi di violenza sessuale», tutti commessi dal giovane, nato a Milano e che viveva tra la provincia di Alessandria e Milano, il quale «sceso da un monopattino elettrico, ha costretto altrettante giovani ragazze a subire atti sessuali».

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