Coniugi suicidi, il boom delle sette risposta alle angosce provocate dal Covid

Coniugi suicidi, il boom delle sette risposta alle angosce provocate dal Covid
di Gigi Di Fiore
Lunedì 23 Maggio 2022, 23:45 - Ultimo agg. 24 Maggio, 11:01
5 Minuti di Lettura

Un boom in crescita, nei mesi della pandemia. Le sette, sataniche, esoteriche e non, hanno sempre più adesioni. E le hanno avute tra i più fragili, spargendo idee di catastrofismo ossessivo, nel periodo dei lockdown e delle migliaia di morti da Covid. Con i loro rituali occulti, i loro guru o santoni, le loro regole di auto distruzione. Da vent’anni è attivo il «Servizio Antisette» della Comunità Papa Giovanni XXIII. Ne è responsabile don Aldo Buonaiuto, sacerdote esorcista, che dice: «Sul nostro numero verde riceviamo circa 15 telefonate di segnalazioni ogni giorno. Abbiamo un centro di ascolto, con numerosi volontari, e collegamenti stretti per i casi più gravi con le forze di polizia, che hanno istituito un gruppo d’indagine chiamato Sas, squadra Anti Sette». Un fenomeno che rastrella e fa adepti tra malesseri psicologici, credenze pseudo-religiose, vuoti. Ma è anche un fenomeno che, come dimostra la vicenda dei coniugi di Forlì, può arrivare a effetti psicologici devastanti con conseguenze che si spingono fino al suicidio.

Quella cui appartenevano i coniugi di Forlì è la setta Ramtha, nata nel 1988 negli Stati Uniti per iniziativa di Judith Zebra Knight, una guru spirituale che in realtà si chiama Judith Darlene Hampton. Sostiene di essere collegata spiritualmente a un essere potente che chiama «Ramtha l’Illuminato», che descrive come «invincibile guerriero di oltre 35mila anni vissuto ai tempi di Atlantide». E la Knight se ne dichiara portavoce, da leader e fondatrice della sua «Scuola di illuminazione» che in tutto il mondo è riuscita a raccogliere oltre 5mila adepti. In Italia, la setta è arrivata a diffondersi nel 1999 e la sua base principale è la città di Spinello, nel comune di Santa Sofia, ritenuto da tutti gli adepti immune dalla distruzione dell’apocalisse. Tra le aree di Forlì e Cesena, la setta si è concentrata e diffusa in Italia, attraverso raduni e incontri.

«L’idea della setta è quella di un mondo chiuso, dove si è introdotti con metodi spesso violenti e da cui è difficile uscire» hanno spiegato studiosi riconosciuti di queste realtà come il professore Massimo Introvigne e la sociologa Cecilia Gatto Trocchi.

Secondo stime di più studiosi, nel mondo ci sarebbero circa 15 milioni di persone abbagliate da sette di diversa natura. In Italia, esisterebbero addirittura 500 gruppi, che contano un numero complessivo di fedeli variabile tra i 600mila e un milione. Esistono anche classificazioni tra tipologie e origini delle sette. Le ha elaborate proprio la sociologa Cecilia Gatto Trocchi, dividendole tra gruppi di derivazione orientale, come Soka Gakkai, Raineesh, Sai Baba, quelli di origina islamica, come Sufi, Esoterismo Kurdo. E poi gruppi di matrice cristiana, psico-sette, occultisti e satanisti. Insomma, un panorama variegato e spesso inquietante per le tipologie di regole e possibili effetti distruttivi tra i più giovani. 

Don Oreste Benzi, che aveva individuato il pericolo di questi gruppi fondando il «Servizio Anti-Sette», denunciò i rischi di possibili imposizioni di sacrifici umani decisi dai cosiddetti guru di questi gruppi. Spiega don Aldo Buonaiuto: «All’interno delle sette, ci sono quelle che definiamo occulte e fanno opera di vera e propria manipolazione mentale sugli aderenti. E utilizzano rituali di magia nera, stregoneria, sacrifici di animali per indovinare il futuro, allontanare lugubri previsioni di catastrofi e distruzioni da apocalisse».

Le testimonianze raccolte dal Servizio di prevenzione della polizia su questi fenomeni sono illuminanti. Un giovane trentenne ha raccontato: «Ho conosciuto una scuola che si riprometteva il miglioramento di se stessi, per aiutare nei rapporti umani e nel lavoro. Ero in crisi con la mia ragazza e iniziai a frequentare gli incontri, pagando anche 900 euro per finanziare la scuola. Erano tutti affabili e gentili, scendevamo nelle confessioni personali e mi indussero, con una forma di regressione psicologica, ad ammettere cose fasulle. Cercai di uscirne, ma mi cercavano di continuo fino a quanto decisi di denunciare».

Video

Invasioni pesanti nella vita privata, plagio di personalità, a volte anche imposizioni lavorative: le varianti delle decine di gruppi, che spesso si spacciano per «associazioni di ascolto», sono tante. E ci sono anche situazioni estreme, descritte da Francesca Capaldo, responsabile della squadra antisette della polizia: «Spesso all’interno di queste sette vengono commessi reati, come violenze sessuali anche di gruppo, truffe, maltrattamenti ed estorsioni. Nelle sette sataniche possono verificarsi profanazioni di cimiteri, vilipendio di cadaveri, uccisione di animali».

Nelle casistica delle richieste di aiuto alla struttura di don Buonaiuto, figurano al 41 per cento psicosette, al 30 per cento gruppi con culti estremi, al 16 per cento le magico-esoteriche e al 13 per cento le pseudo-religiose. Un campionario eterogeneo, che diventa assorbente, da plagio mentale che crea dipendenza al gruppo e alle sue verità sulla vita, le relazioni, il futuro contro le inquietudini e le difficoltà psicologiche. Naturalmente, i più esposti e fragili sono gli adolescenti e i più giovani. E avverte don Buonaiuto: «Molte sette si nascondono dietro associazioni culturali, di volontariato, di ascolto, ma tutte, dietro un leader carismatico, portano a un assorbimento totalitario e totalizzante, anche di natura non spirituale per reclutare quante più persone possibili».

© RIPRODUZIONE RISERVATA