Silvia Romano, blitz dei Ros nella sede dell'onlus: niente assicurazione per il viaggio in Kenya

Silvia Romano, blitz dei Ros nella sede dell'onlus: niente assicurazione per il viaggio in Kenya
di Giuseppe Scarpa
Sabato 16 Maggio 2020, 09:01 - Ultimo agg. 17 Maggio, 18:26
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Con quale preparazione, garanzie e coperture assicurative è stata mandata Silvia Romano in Kenya dall'onlus Africa Milele a novembre del 2018? A questo interrogativo vuole dare una risposta la procura di Roma. Perciò ieri i carabinieri del Ros hanno perquisito per 9 ore la sede della Ong, a Fano, su mandato del pm Sergio Colaiocco. Lo stesso magistrato che è il titolare dell'inchiesta sul rapimento della cooperante. I militari hanno acquisito la documentazione relativa alle attività della onlus. Lilian Sora la presidente dell'associazione ha spiegato agli inquirenti che la giovane aveva sostenuto un colloquio e compilato un questionario seguendo un corso online. Tuttavia non era stata stipulata ancora l'assicurazione contro malattie e infortuni quando la 24enne è andata in Africa. La sicurezza della ragazza era garantita da due masai muniti di machete, ma in quel momento uno era al fiume e l'altro in giro per il villaggio. La presidente ha detto che fino a 20 minuti prima dell'assalto aveva parlato al telefono con Silvia e ha aggiunto di sapere chi avrebbe spiato e tradito la volontaria.
 


Intanto ha generato un nuovo dibattito un post pubblicato dalla stessa 24enne per ringraziare i musulmani d'Italia per la solidarietà dimostrata per il suo ritorno a casa. «Assalamualaikum wa rahmatullahi a tutti voi che Allah vi benedica per tutto questo affetto che mi state dimostrando. Grazie a Dio, grazie, grazie! È bellissimo questo video, è un'emozione grande. Ciao fratelli! A presto in sha Aallah!». La cooperante ha scritto il messaggio sotto un video pubblicato sulla pagina Facebook La Luce News. Nel video, di oltre 5 minuti, sono tanti i volti che si alternano per darle il bentornato dopo la prigionia di 18 mesi in Somalia, per mano dei terroristi islamici di Al-Shabaab.

Sull'argomento è intervenuto anche Abu Shwaima, il presidente del centro Islamico di Milano e Lombardia: «Se Silvia vuole venire in moschea è libera di farlo». Sulla scelta della ragazza di convertirsi alla fede musulmana, Shwaima sottolinea che «è personale». E sul polverone di polemiche sollevato nei giorni scorsi, osserva: «siamo in un Paese democratico, dove ognuno sceglie la religione che ritiene più adatta a sé».

Chi invece si sofferma sulla scelta della Romano di abbracciare l'Islam è Giorgia Meloni presidente di Fratelli d'Italia: «Non sono d'accordo che la conversione della ragazza sia stata libera, perchè le scelte libere le fanno persone libere non quelle che sono in catene. Mi è dispiaciuto che la comunità islamica in Italia, a partire dall'Ucoii, non sia riuscita a dire chiaramente che la conversione durante un rapimento non è una bella cosa». Infine la Meloni ha ricordato che «siamo di fronte ad un vittima del terrorismo fondamentalista». 

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