Simona, infermiera strangolata a morte dall'ex: pena ridotta, per i giudici «non voleva ucciderla»

Simona Adela Andro
Simona Adela Andro
Venerdì 10 Luglio 2015, 11:42 - Ultimo agg. 11:49
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RAVENNA - Il muratore 47enne Valer Ispas Baciu non voleva uccidere la sua ex fidanzata Simona Adela Andro, nonostante lo strangolamento. Per la Corte d'Appello di Bologna, infatti, l'omicidio dell'infermiera romena 35enne uccisa dall'ex fidanzato connazionale nel suo appartamento di Ravenna il 2 aprile del 2013, non è stato volontario, ma preterintenzionale.





La condanna è passata dai 16 anni rimediati in abbreviato nel primo grado a 9 anni e quattro mesi. La Procura generale aveva invece chiesto la conferma dell'omicidio volontario, rideterminando la pena in 14 anni. Secondo le indagini dei carabinieri, il delitto era avvenuto verso le 5.30 quando Baciu, lasciato da oltre un anno dalla donna e in procinto di abbandonare l'appartamento tanto che aveva già le valigie pronte in corridoio, spinto dalla gelosia, aveva stretto il collo della donna a livello della carotide per un tempo tuttavia non sufficiente per uccidere una persona sana. Ma la 35enne soffriva di una patologia che nemmeno lei conosceva (la stenosi coronarica): si era così innescato un meccanismo che l'aveva portata alla morte. Lui, probabilmente ubriaco, l'aveva poi ricomposta sul letto, circondata di lumini e vegliata fino all'arrivo, alcune ore dopo, dei militari.