Genitori con 2 figli piccoli si perdono sul sentiero del Castello di Zumelle: salvati dal Soccorso alpino

Castello di Zumelle
Castello di Zumelle
di Redazione Web
Sabato 14 Agosto 2021, 18:03 - Ultimo agg. 18:47
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BELLUNO - Attorno alle 13 di oggi - 14 agosto - il Soccorso alpino di Belluno è stato allertato per una famiglia di Borgo Valbelluna in difficoltà nella zona vicino a casa del Castello di Zumelle.

Padre, madre e due bimbi di 4 e 6 anni, erano partiti appunto dalla vicina da Villa di Villa, a Mel, risalendo il corso del torrente Terche per poi spostarsi sul torrente Rui che porta alla Grotta Azzurra. Arrivati a un certo punto, però, bloccati dalle pozze d'acqua, gli escursionisti si sono spostati dal greto, provando a risalire lungo una scarpata, finché si sono trovati bloccati sotto una parete di 15 metri, impossibilitati a ritornare sui propri passi.

Fortunatamente da quel punto con copertura telefonica hanno dato l'allarme, fornendo coordinate abbastanza precise, anche se poi i soccorriori arrivati in zona non sono più riusciti a contattarli. Dalle indicazioni, la squadra è riuscita a raggiungere la famiglia e, dopo aver attrezzato la sosta, uno alla volta li ha calati, prima per 60, poi dopo essersi spostati più a lato per altri 20 metri. Una volta sul greto, soccorritori e famiglia sono risaliti al Castello di Zumelle. 

ALTRI INTERVENTI

Alle 14.20 circa il Soccorso alpino di San Vito di Cadore è stato allertato per un anziano ruzzolato nel bosco in località Pradelles, sotto Cima la Sentinella. F.O., 82 anni, di San Vito di Cadore (BL), che lamentava dolori al bacino e si trovava con la persona che aveva dato d'allarme, è stato raggiunto da una squadra. Stabilizzato e imbarellato, l'infortunato è stato trasportato alla jeep e da lì all'ambulanza in attesa all'altezza del Rifugio Senes. Su richiesta del gestore, la Centrale operativa del Suem ha inviato il Pelikan al Rifugio Berti, dove si era presentata una donna trentina di 49 anni, con un probabile trauma alla spalla. L'escursionista è stata accompagnata all'ospedale di San Candido. I soccorritori della Val Pettorina hanno invece dato indicazioni telefoniche a un escursionista trevigiano, A.D., 46 anni, di Asolo, che aveva smarrito la traccia scendendo da Forcella delle Fontane verso Malga Valbona in in giro ad anello e non trovava più i segnali. Capito dove poteva trovarsi, il Soccorso alpino ha reindirizzato l'uomo, facendolo tornare sul percorso corretto.
Il Soccorso alpino della Val Biois è infine intervenuto sotto Punta Palazza, a Vallada Agordina, dove un escursionista di Venezia, R. R., 33 anni, si era fatto male a una caviglia, aveva cercato di scendere, ma non era stato più in grado di proseguire. Un soccorritore lo ha raggiunto a piedi a 1.950 metri di quota per verificare le sue condizioni, seguito dal tecnico di elisoccorso calato con un verricello di 20 metri dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, dopo aver sbarcato l'equipe medica a valle. Infortunato e soccorritore sono stati recuperati e trasportati al campo base.
 

IN FRIULI

Il Soccorso alpino e speleologico è stato impegnato oggi in tre distinti interventi sulle vette del Friuli.

Ad Ampezzo (Udine) la stazione del Cnsas di Forni di Sopra è stata allertata dalla centrale operativa per un'escursionista di 40 anni, di Brescia, caduta sul sentiero Cai 238, che dal rifugio Tita Piaz porta a malga Colmaier nelle Alpi Carniche. La caduta è avvenuta a quota 1400 metri, non distante dal passo, e l'escursionista, in vacanza a Sauris, si è procurata un trauma cranico e la fuoriuscita della rotula. È stata trasferita in ambulanza all'ospedale di Tolmezzo. A Tarvisio ( Udine) è stato recuperato dall'elisoccorso regionale Fvg, con l'aiuto dei tecnici del Cnsas di Cave del Predil, un escursionista di 23 anni, anch'egli residente a Brescia, che aveva chiamato il numero di emergenza dalla cima delle Ponze, nelle Alpi Giulie orientali: era bloccato e non riusciva più scendere. Il recupero con il velivolo è stato ostacolato dal forte vento. Ad Andreis ( Pordenone), un uomo di 53 anni, di Orsago ( Treviso) si è sentito male per disidratazione sul monte Raut, nelle Prealpi Carniche, a quota 1300 metri. Sul posto una volta attivata la stazione di Maniago del Soccorso alpino è stato inviato l'elisoccorso da Pieve di Cadore ( Belluno). L'uomo è stato recuperato dall'equipe sanitaria presente a bordo, calata con il tecnico di elisoccorso sul posto. Dopo essere stato stabilizzato, l'uomo è stato recuperato con il verricello e portato all'ospedale di Pordenone: le sue condizioni di salute non sono gravi. 

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