Fiume Adda, trovato un cadavere: forse la ragazzina scomparsa che il papà continuava a cercare

Il padre della giovane scomparsa impegnato nella ricerca della figlia
Il padre della giovane scomparsa impegnato nella ricerca della figlia
Domenica 20 Settembre 2020, 15:10 - Ultimo agg. 21:43
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 Si terrà domani pomeriggio nella Camera mortuaria dell ' ospedale di Sondrio il riconoscimento ufficiale da parte dei familiari del cadavere riaffiorato oggi dalle acque dell'Adda, ma ormai non ci sono praticamente più dubbi sul fatto che la giovane donna segnalata questa mattina da due pescatori sia Hafsa Ben Daoud, la 15enne travolta dalla corrente il primo settembre che il padre ha cercato praticamente tutti i giorni, immergendosi nel fiume. Il corpo è emerso 500 metri verso Morbegno, dopo il ponte di San Pietro a Berbenno ( Sondrio), all'altezza del bar-pasticceria Libera dove fanno tappa anche i pescatori. E sono stati proprio due pescatori a segnalare, dopo le 10, ai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrioche un corpo galleggiava nel fiume che aveva inghiottito la 15enne Hafsa mentre con una cugina, per vincere l'afa, cercava di raggiungere una piccola spiaggia alla confluenza fra il corso d'acqua e il torrente Mallero che attraversa il capoluogo della Valtellina.

La corrente l'aveva trascinata via in poco tempo, senza darle scampo, ma a nulla erano servite le ricerche durate parecchi giorni da parte della task-force messa in campo dal prefetto, Salvatore Pasquariello, composta da militari del Sagf della Guardia di Finanza, pompieri, esperti nell'utilizzo dei droni, tecnici dell'Enel che hanno anche semisvuotato l'invaso di Ardenno ( Sondrio) e del Soccorso Alpino. Non si era mai dato per vinto il padre, Hamed Ben Duod, 37 anni, operaio in una falegnameria, rientrato dal Marocco appena informato della scomparsa: ogni giorno, raggiungeva il fiume in bicicletta e si tuffava nuotando per cercare la ragazza. Usciva, rimaneva in sosta sulle sponde, riacquistava le forze e, disperato, si tuffava di nuovo. Poi riemergeva e spesso lo si vedeva con le mani sulla testa mentre tornava a riflettere sulla sciagura che gli aveva strappato la sua amata e giovane figlia.

«Non posso restare fermo - aveva dichiarato Hamed - mi do da fare a cercare mia figlia. Sono capace di nuotare, ma non rischio. Rimango vicino a riva. Guardo nell'acqua torbida, dove forse è rimasta incagliata ». Oggi gli agenti della Squadra Volante della questura di Sondriosono accorsi sul luogo del ritrovamento, mentre i pompieri con i canotti provvedevano al recupero della salma della giovane donna. Poi la questura, informato il magistrato di turno della Procura, ha organizzato il trasferimento del cadavere all'obitorio. Soltanto domani, dopo il riconoscimento dei genitori e l'esame del dna, si potrà avere la certezza che si tratti proprio di Hafsa. Ho dubbi, però, sono davvero pochi.

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