PERUGIA «A quella ragazza sai che hanno fatto? A quella l’hanno tritata...». Parroco – «Chi?”. – “Quella non la troveranno mai». - «Chi l’ha tritata?» - «L’hanno buttata… quello è un modo per non farla ritrovare più… quella non la ritroveranno mai». - «Ma chi l’ha tritata?» - «L’hanno buttata nell’immondizia». - «Ma chi?» - «Questo io non lo so... ma il suo corpo… quello non lo troveranno mai». - «Ah ho capito, ma io non me la ricordo bene ’sta storia… com’era?» È il terribile contenuto di una intercettazione telefonica captata dai carabinieri di Todi durante un’operazione antidroga coordinata dal sostituto Manuela Comodi e finita nel fascicolo delle indagini su Sonia Marra la studentessa di Specchia scomparsa da Perugia il 16 novembre 2006. Individuati e interrogati gli interlocutori (il seminarista a Perugia; il sacerdote a Collevalenza) non sono emersi indizi di una qualche utilità investigativa. Una forte suggestione, non una pista da seguire.
Come del resto è stata considerata da inquirenti e giudici una favola metropolitana il coinvolgimento di religiosi e laici in altre vicende legate al consumo di stupefacenti e le voci sul coinvolgimento di un giovane prete nell’omicidio e nella scomparsa della ragazza.
Lo dice Anna Marra, la sorella che lancia una sorta di messaggio nella bottiglia nella speranza che qualcuno lo raccolga e aiuti lei e la sua famiglia. Lo ha dichiarato in occasione dell’uscita del libro di Alvaro Fiorucci “L’Uomo Nero- la scomparsa di Sonia Marra (Morlacchi editore). «Il lunghissimo ed estenuante processo ci ha detto che Sonia è stata uccisa da una mente raffinata. Abbiamo ancora fiducia nella giustizia: si cerchi, dunque, questa mente raffinata, si illuminino gli aspetti oscuri indicati nelle sentenze, si ritrovi il corpo per avere almeno una tomba sulla quale piangere. C’è qualcuno delle istituzioni che lo sta facendo? Chi sente il bisogno di liberarsi la coscienza di un segreto inconfessabile si faccia avanti anche in forma anonima». La scomparsa della ragazza è un caso irrisolto che si è sviluppato in un accidentato percorso processuale dovuto anche ad una singolare concentrazione di eventi che, tra colpi di scena e stop and go, hanno, quantomeno rallentato il procedimento giudiziario che si è concluso con l’ assoluzione definitiva dell’unico imputato, Umberto Bindella, prosciolto da ogni addebito nei tre gradi di giudizi.
Il volume si sofferma su una serie di accidenti tecnici. Alla presentazione del libro (Morlacchi editore), venerdì 13 (17,30) nel foyer del teatro Morlacchi con Anna Marra interverranno Nicodemo Gentile, presidente nazionale di “Penelope” (che ha scritto la prefazione) e Alessandro Vesi, legale della famiglia. Coordina Italo Carmignani caporedattore del “Il Messaggero”.