Usa vietati ai cittadini di sette Paesi
Trump: «Off limits 4 mesi»

Usa vietati ai cittadini di sette Paesi Trump: «Off limits 4 mesi»
Sabato 28 Gennaio 2017, 14:42 - Ultimo agg. 29 Gennaio, 09:26
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Arriva la stretta sull'immigrazione firmata Trump. ll presidente degli Stati Uniti non ha perso tempo. E ha firmato un ordine esecutivo che prevede controlli rafforzati alle frontiere per fermare eventuali «terroristi islamici radicali». In particolare viene sospeso per 4 mesi l’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sette paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. Eccezione per alcuni tipi di visti come quelli diplomatici o di membri delle Nazioni Unite. La sospensione temporanea è volta a dare tempo al dipartimento dell’Homeland Security, al Dipartimento di Stato e al direttore della National Intelligence per determinare quali informazioni siano necessarie per ogni Paese al fine di garantire che i visti non vengano rilasciati a persone che costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale.

Nel motivare il suo ordine esecutivo in cui viene sospeso, «fino a ulteriore determinazione» l’ingresso dei rifugiati provenienti dalla Siria, il presidente Trump ha affermato che: «L’ingresso di cittadini e rifugiati siriani» è «dannoso per gli interessi del Paese». Negli Stati Uniti, la priorità sarà data però ai rifugiati cristiani. I cristiani «sono stati trattati in modo orribile», ha osservato il presidente americano indicando quanto fosse difficile per un siriano cristiano entrare in Usa come rifugiato. «Se eri un musulmano potevi entrare ma se eri un cristiano no, era quasi impossibile», eppure erano tutti perseguitati allo stesso modo, «venivano tagliate le teste a tutti e soprattutto ai cristiani. Per questo abbiamo deciso di aiutarli», ha detto Trump che oggi ha firmato un ordine esecutivo che prevede controlli stringenti per l’ammissione dei rifugiati, comprese verifiche sul loro credo religioso.

Nel suo giro di vite per difendere gli Stati Uniti dall’ingresso di terroristi islamici, il presidente americano ha sospeso con effetto immediato il programma Visa interview waiver, che consentiva ai cittadini stranieri titolati di chiedere il rinnovo del visto senza affrontare il colloquio personale con le autorità diplomatiche Usa.


E sul decreto Trump avvocati e gruppi per la difesa dei diritti umani stanno attivando azioni legali, le prime in conseguenza di quanto accaduto a due cittadini iracheni fermati all'aeroporto J.F. Kennedy di New York. Secondo quanto riportato dal New York Times, uno dei due iracheni fermati lavorava da dieci anni per il governo statunitense, mentre il secondo intendeva raggiungere la moglie, impiegata da un'azienda statunitense. I loro legali sostengono che entrambi erano in possesso di un visto di ingresso valido e stanno chiedendo il loro rilascio per arresto illegale. Inoltre le organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno chiesto che la loro causa venga classificata come class action, in modo da poter rappresentare tutti i rifugiati fermati dopo la firma dell'ordine esecutivo.

Nella tarda serata italiana, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Reuters, a uno dei due iracheni è stato consentito di entrare negli Stati Uniti. Poco dopo, anche il secondo iracheno bloccato ha potuto lasciare l'aeroporto.

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