TRIESTE - Si è conclusa con quattro arresti e due fermi la prima fase di indagini sulla sparatoria avvenuta ieri mattina a Trieste lungo la centrale via Carducci. Un'aggressione fra due gruppi di operai iniziata in strada nei pressi di un bar verso le 8, con bastoni e altre armi contundenti, e terminata dopo poo a colpi di arma da fuoco, con persone in fuga e 7 feriti rimasti a terra, di cui due gravi. Una ventina i coinvolti, tutti tra i 20 e i 40 anni. Apparterebbero a due diverse fazioni di una faida interna alla comunità kosovara, che riguarda in particolare due famiglie. Al centro della contesa, secondo quanto si è appreso da fonti inquirenti, un appalto edile che una delle due famiglie avrebbe sottratto all'altra e un rapporto sentimentale che la ragazza di una famiglia avrebbe intrattenuto con un componente dell'altro nucleo.
Quello di ieri dunque sarebbe soltanto l'ultimo atto di una lotta che in passato è stata caratterizzata da risse e scontri: una sorta di spedizione punitiva e sfida allo stesso tempo.
Gli agenti proseguiranno le indagini per sciogliere tutti i dubbi. Un elemento è emerso però nella sua interezza: ieri mattina il gruppo che si trovava in via Carducci corrisponde alla parte che per prima ha aggredito l'altra fazione. Infatti, quando il primo è stato raggiunto dai rivali, ha subito cominciato le ostilità. I due nuclei familiari contrapposti sono composti ciascuno da una decina di uomini.
Gli sviluppi delle indagini: altri due arresti
I due kosovari sono stati fermati per concorso in tentato omicidio. Sono in corso accertamenti, anche a mezzo delle telecamere della zona, per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Trieste, di concerto con quella di Gorizia.