Sparatoria per strada: un morto. Preso nella notte l'omicida, avrebbe ucciso per un debito non saldato

Sparatoria per strada: un morto. Preso nella notte l'omicida, avrebbe ucciso per un debito non saldato
Domenica 17 Febbraio 2019, 08:54 - Ultimo agg. 15:29
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È stato arrestato l'uomo che, ieri sera a Carmagnola, nel Torinese, ha sparato e ucciso Baldev Raj, incensurato 41enne di origini indiane. Si tratta di Bikram Singh, operaio connazionale di 43 anni. Con lui sono stati denunciati tre complici, tra cui il fratello. Le indagini lampo dei carabinieri del Comando provinciale di Torino hanno permesso di appurare che, quello che in un primo momento era sembrato un vero e proprio agguato di camorra, era in realtà la conseguenza di alcuni dissidi interni alla comunità indiana. Alla base dell'omicidio ci sarebbe regolamento di conti che risaliva a vecchi conflitti, forse economici, nati nella comunità indiana.

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Nella sparatoria è rimasto ferito anche un amico della vittima, ricoverato con un proiettile conficcato nel polso sinistro all'ospedale Cto di Torino. Nel corso delle indagini sono stati rinvenuti una cartuccia inesplosa calibro 7,62x25 e due bossoli del medesimo calibro, sottoposti a sequestro. Non è invece ancora stata ritrovata l'arma utilizzata. L'arrestato, che ha ammesso le proprie responsabilità, si trova ora nel carcere di Torino a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Comando provinciale dell'Arma, l'amico ferito della vittima si è salvato soltanto perché la pistola si è inceppata. Sul luogo della sparatoria, lungo la strada per Casalgrasso, i militari hanno trovato una cartuccia inesplosa cal. 7,62x25. I carabinieri ipotizzano che la pistola, non ancora rinvenuta, si sia bloccata, costringendo l'omicida a desistere dall'uccidere anche il secondo uomo, ora ricoverato all'ospedale Cto di Torino con un proiettile nel polso sinistro.

In poche ore i carabinieri sono riusciti a ricostruire la vita della vittima, un incensurato residente a Faule (Cuneo), risalendo ai vecchi rancori che hanno armato l'omicida, residente a Racconigi (Cuneo). Importante ai fini dell'indagine è stato anche individuare l'auto dei fuggitivi. Sul luogo del delitto sono stati trovati soltanto due bossoli; è quindi probabile che gli altri siano stati raccolti dagli autori dell'agguato mortale. Unità cinofile sono ora impegnate nella zona alla ricerca dell'arma del delitto. L'arrestato, così come i tre complici denunciati, sono stati sottoposti al guanto di paraffina dai carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche (Sis) del Comando provinciale di Torino.

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