Stefano Ansaldi, ginecologo ucciso a Milano: dal cellulare rubato al cambio d'abito tutti i misteri sulla sua morte

Stefano Ansaldi, ginecologo ucciso a Milano: dal cellulare rubato al cambio d'abito tutti i misteri sulla sua morte
di Claudia Guasco
Lunedì 21 Dicembre 2020, 10:00 - Ultimo agg. 16:25
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Nella sua carriera di ginecologo Stefano Ansaldi, 65 anni, ha fatto nascere centinaia di bimbi, aiutando le donne in difficoltà. Originario di Benevento con studio in centro a Napoli, le sue pazienti lo ricordano come «una guida, un'ancora, un papà scrupoloso e rassicurante, ti chiamavano l'angelo dei bambini». La sua vita è finita sabato alle sei e mezza di sera sotto l'impalcatura di un palazzo in ristrutturazione in via Mauro Macchi, accanto alla Stazione Centrale a Milano. Sembrava una rapina e invece i carabinieri stanno seguendo anche un'altra pista, quella dell'agguato. L'ipotesi è che il medico abbia raggiunto Milano per un appuntamento ben preciso e che l'omicidio sia scaturito da una lite con persone che conosceva. Se non direttamente, comunque legate a qualche tipo di affare. 

 

Ansaldi è stato sgozzato ferocemente, con un coltello trovato insanguinato accanto al suo corpo insieme al Rolex che portava al polso, il portafogli, la sua valigetta di cuoio chiaro.

Scomparso il cellulare. Era arrivato da un paio d'ore in città e, stando alle indagini, sarebbe ripartito la sera stessa. La visita lampo prima di Natale alla sorella, che vive a Milano, è una scusa che zoppica: la donna stava per tornare al Sud prima delle restrizioni sugli spostamenti. Cosa doveva fare Ansaldi in quella manciata di ore? Sabato sono state sentite a Napoli la moglie e la sorella del medico: con la prima pare che i rapporti si fossero deteriorati da tempo, e la versione raccontata a casa per recarsi a Milano è «un appuntamento da amici». Altro elemento centrale nell'inchiesta coordinata dal pm Adriano Scudieri è il comportamento degli assassini: dopo l'omicidio si sono cambiati gli abiti per confondere le ricerche e questo fa pensare a un piano preordinato. Dalle indagini sarebbe anche emerso che non ci sarebbe un legame tra l'omicidio di via Macchi e un'altra aggressione avvenuta nella medesima zona. Infatti poco dopo l'assassinio di Ansaldi, in via Boscovich, un uomo di 72 anni che stava rincasando è stato bloccato, buttato a terra e rapinato di cellulare e orologio. Inizialmente c'era il forte sospetto che ci potesse essere un collegamento ma si tratterebbe di due episodi distinti e non dell'azione di rapinatori seriali. A Napoli e Benevento la morte del medico ha suscitato grande commozione. In molti si sono ritrovati davanti al palazzo di piazza Cavour che ospita lo studio in cui riceveva le pazienti, qualcuno ha scritto una lettera per ricordarlo. Tantissimi i tributi lasciati sui social. La cantante Nancy Coppola lo descrive come «un grande uomo e professionista: grazie a lui ho avuto mia figlia». Sul web in tanti hanno ricordato la preparazione professionale, ma soprattutto il lato umano. L'omicidio di Ansaldi ha fatto scattare a Milano l'allarme sicurezza. Il sindaco Giuseppe Sala chiederà un incontro al prefetto Renato Saccone «per valutare la situazione e prendere le decisioni necessarie per rafforzare la presenza delle forze dell'ordine». 

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