Gli avvocati guadagnano 38mila euro l'anno, come venti anni fa

Gli avvocati guadagnano 38mila euro l'anno, come venti anni fa
Giovedì 21 Giugno 2018, 11:32 - Ultimo agg. 22 Giugno, 08:28
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Quanto guadagnano gli avvocati? Le entrate medie annue degli iscritti alla Cassa di previdenza forense nel 2015 sono risultate uguali a quelle registrate vent'anni prima, «tanto da provocare una perdita di potere d'acquisto (calcolato sulle stime del valore del reddito rivalutato) pari al 29%» e, nel 2016, «il reddito medio è stato pari a 38.437 euro, quasi 100 euro in più rispetto al 2015».

Lo si legge nel rapporto del Censis sulla professione di avvocato, illustrato a Roma, nel corso di un convegno promosso dall'Ente pensionistico dei legali. La geografia dei guadagni, recita lo studio, «conferma una chiara polarizzazione: professionisti maschi, residenti al Nord, ultracinquantenni che dispongono di livelli di reddito medio-alti, e professioniste donne, giovani e residenti nel Centro-Sud con redditi decisamente inferiori alla media nazionale». Il
gap di genere è netto, giacché le donne ricavano dalla professione forense «un reddito pari in media al 43,8% dei colleghi maschi, inferiore in valore assoluto di quasi 30.000 euro l'anno».

C'è anche da dire che nell'ultimo ventennio c'è stata una escalation dei legali: nel nostro Paese tra il 1995 e il 2017, infatti, «il numero di iscritti all'Ordine degli avvocati è cresciuto poco meno di 160.000 unità (+192%), raggiungendo i 243.000 professionisti, cioè 4 avvocati ogni mille abitanti (contro un solo avvocato ogni mille abitanti nel 1990)».
Fra il 2016 e il 2017, tuttavia, «l'aumento è stato molto contenuto: +0,4%, mentre era stato del +1,9% nel 2016 rispetto al 2015». In poco più di vent'anni, si legge nel dossier, «le donne sono aumentate di quasi 95.000 unità (sei volte il dato relativo al 1995) rispetto all'incremento di 64.700 uomini (raddoppiati in poco più di vent'anni)», un trend che «ha inciso in maniera netta sull'identità e sulla composizione di genere della professione, che è passata dall'essere prevalentemente maschile all'essere oggi distribuita in maniera quasi paritaria (nel 1995 le donne rappresentavano il 25% del totale degli avvocati, oggi costituiscono il 47,8%)».
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