Strage Erba, i Castagna querelano Azouz. «A rischio denuncia anche chi li ha insultati sui social»

Strage Erba, i Castagna querelano Azouz. «A rischio denuncia anche chi li ha insultati sui social»
Strage Erba, i Castagna querelano Azouz. «A rischio denuncia anche chi li ha insultati sui social»
Mercoledì 17 Aprile 2019, 19:16 - Ultimo agg. 18 Aprile, 08:15
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La calunnia è un venticello, ma se diventa tempesta - con interviste velenose e frasi d'odio sui social - serve ricorrere ai ripari. Per questo i fratelli Castagna, Beppe e Pietro, hanno deciso di rivolgersi alla procura di Como contro l'ex cognato Azouz Marzouk. Al centro degli atti finiti sul tavolo dei magistrati alcune sue dichiarazioni sulla strage di Erba in cui l'uomo di origine tunisina ha perso la moglie Raffaella e il figlio Youssef di soli due anni. Nella corte di via Diaz, sotto i colpi di spranghe e coltelli, morì anche la vicina di casa Valeria Cherubini. Ora Azouz rischia di essere indagato, e di finire a processo, per diffamazione a mezzo stampa. 

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DUE QUERELE Due le querele presentate, a quanto risulta all'Adnkronos, ma il numero potrebbe aumentare. E le denunce potrebbero riguardare anche chi, sui social network, ha sospettato e insultato i Castagna che nella strage dell'11 dicembre 2006 hanno perso, oltre alla sorella e al nipotino, anche la madre Paola Galli. Nel mirino degli inquirenti, su indicazione dell'avvocato Massimo Campa che assiste i fratelli Castagna, sono finite diverse dichiarazioni di Marzouk che da tempo, già prima della sentenza del tribunale, solleva dubbi sulla colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati in via definitiva all'ergastolo per il quadruplice omicidio. 

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Di recente Azouz, che vive in Tunisia, ha chiesto la revisione del processo, ma ancor prima ha lanciato frecciatine sempre meno velate. Le denunce riguardano alcune affermazioni rilasciate a una radio nel dicembre 2018 e a un sito online nel febbraio 2019 in cui lascerebbe intendere che chi ha ucciso lo avrebbe fatto per avere l'eredità.
«Verranno denunciate nei termini di legge - spiega all'Adnkronos il difensore Massimo Campa - le dichiarazioni rilasciate lo scorso 12 aprile da Marzouk», nel corso di un collegamento telefonico in un programma tv in prima serata e riprese da altre testate, «secondo cui i veri responsabili della strage sarebbero persone a lui note, entrate a processo come testimoni e mosse dall'interesse di eliminare Raffaella e Youssef - con evidente allusione al tema ereditario - così individuando in maniera chiaramente intellegibile i fratelli Castagna».



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Di fronte a
«ripetute gravi insinuazioni ed alle inaccettabili accuse, rivolte ai fratelli Pietro e Beppe Castagnasi è ritenuto opportuno, ed anzi doveroso, portare all'attenzione della procura tali condotte da parte di Marzouk», sottolinea il legale. Allo stesso modo «ogni allusione, insinuazione e accusa che colleghi Pietro e Beppe Castagnaalla strage dei loro familiari e della signora Cherubini, da parte di chiunque, sarà segnalata alla procura perché valuti le fattispecie di reato».

Iniziative giudiziarie che si accompagnano anche «al diritto al risarcimento dei gravi danni alla salute, alla dignità e alla reputazione, personale e professionale, dei miei clienti, che verrà tenacemente perseguito, affinché non si consenta più di distruggere la vita delle persone con l'infamia e la calunnia e si impedisca che, per interessi economici, si pieghi l'informazione a fango da audience», conclude il difensore Campa. 

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