Incendio Stromboli, danni record. «La ricostruzione costerà 50 milioni». E il rogo era nel copione

Incendio Stromboli, danni record. «La ricostruzione costerà 50 milioni». E il rogo era nel copione
Incendio Stromboli, danni record. «La ricostruzione costerà 50 milioni». E il rogo era nel copione
di Antonio Calitri
Sabato 28 Maggio 2022, 07:30 - Ultimo agg. 13:30
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L'incendio di scena che si è trasformato in una vera catastrofe per l'ecosistema di Stromboli, distruggendo metà della sua vegetazione, era ampiamente previsto dal copione della fiction. La sua descrizione si trova alla fine dell'11ª puntata di Protezione civile, la serie diretta dal regista Marco Pontecorvo con Ambra Angiolini tra i protagonisti, che la società di produzione 11 Marzo Film stava girando sull'isola siciliana. Dopo una giornata di scaricabarile sull'esistenza o meno di una scena che prevedeva l'incendio, inizialmente negata da tutti, ecco che a dirimere ogni dubbio arriva il copione che descrive per bene quello che doveva accadere per colpa del vulcano, uno dei più attivi d'Europa, ma che non ha eguagliato la mano dell'uomo. 

A svelare la scena 11.51 prevista a pagina 79 della scrittura del novembre 2021 è stata l'edizione siciliana del TGR Rai in un servizio dalla giornalista Eleonora Mastromarino. Nella poche righe, prima si legge l'ambientazione, «interno Stromboli, villette, giorno». Poi la descrizione, «Marina apre gli occhi, intorpidita. Nella villetta c'è una strana luce rossastra. Il vulcano prorompe in un altro boato, che subito sveglia la ragazza di soprassalto...». Fino al «con orrore, nota che la casa è circondata dalle fiamme... fine undicesima puntata». Una scena che probabilmente è stata già messa agli atti dell'inchiesta aperta dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), ma che non poteva restare nascosta più di tanto.

E così, dopo il primo momento in cui dalla troupe negavano l'esistenza di una scena di fuoco, è stato lo stesso regista Pontecorvo a chiarire che seppur in quel momento «non erano in atto riprese ma solo la preparazione per la scena da girare poco dopo», quella scena «esisteva sulla sceneggiatura ed era prevista nella maniera in cui la stavamo approntando per quella giornata come da nostro programma». 

Intanto sull'isola si fanno i primi calcoli dei danni. Per Max Cincotta, operatore turistico strombolano e proprietario del Bar Ingrid, dedicato alla Bergman che qui nel 1949 girò il suo primo film diretta dal suo compagno Roberto Rossellini, «si parla di 50 milioni di euro» di danni, attribuendo però parte delle responsabilità alle amministrazioni locali perché, continua, «bastava che la montagna venisse curata con delle strisce anti-fuoco e lo scempio sarebbe stato evitato». I tecnici del Laboratorio di Geofisica sperimentale, oltre a manifestare solidarietà agli isolani dichiarandosi «vicini alle persone di Stromboli per la tragedia dell'incendio vissuta», hanno segnalato che anche loro, «relativamente al monitoraggio vulcanico», hanno subito alcuni danni: la stazione Sci, che si trova a 500 metri di quota sopra Punta Labronzo, «non è più funzionante e pertanto il sistema di monitoraggio frane non è attivo così come i segnali della telecamera di Punta dei Corvi non sono disponibili in quanto si appoggiavano al ponte radio della stazione Sci. Nonostante i danni subiti, tutti i sistemi di allerta vulcanica sono perfettamente funzionanti».

 

Rosa Oliva, presidente della Pro Loco Stromboli, denuncia che «il disastroso incendio che ha interessato gran parte dell'isola, la cui violenza non ha avuto pari neppure rispetto a quelli conseguenti innescati dalle eruzioni vulcaniche, ha evidenziato ancora una volta lo stato di abbandono e incuria in cui versa il territorio dell'isola» e lamenta «una grave assenza delle istituzioni dello Stato, in un'isola con un ecosistema delicato, dichiarata Patrimonio Unesco, e visitata ogni anno da migliaia di turisti, troppi forse, quando essi arrivando ad ondate incontrollate nel periodo di punta della stagione estiva».

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